VEDUTE DI TERRE E DI CAFFE’

 Sono fatti di  terre setacciate, fondi di caffè, materie organiche trattate con una particolare alchimia i colori con cui Giò  Antoci dipinge le sue opere  . Un artista poliedrico il cui lavoro ludico-alchemico gli da gioia e sorpresa.   Ed è  “Vedute di terre e di caffè”,  il titolo dell’ ultima  mostra d’arte presentata a “Poggio del Sole Resort”  alla presenza dell’artista , del curatore Amedeo Fusco, e del direttore del resort Marco Nuzzarello.  Le opere in mostra nella reception, alle pareti del bar ed altre intorno in una simbiosi quasi naturale anche con la scelta del materiale delle cornici, anch’esso con i colori della terra ma soprattutto pregiato proprio perché “grezzo”. Giò Antoci è un autodidatta. Vive e lavora ad Ibla con cui ha un cordone ombelicale ancora saldo: life-motiv del suo  andar via e ritornare legato al sentimento di amore-odio che lo riporta sempre alla ricerca di quella bellezza non solo artistica ma anche introspettiva per restituire con le sue opere ai posteri un mondo migliore. E’ questo il suo concetto di “visione”. Antoci è padrone dell’Arte, conosce la materia.  Le sue terre sono presi dalla campagna iblea, poi setacciate e trattate . Allo stesso modo anche il caffè che la sua fantasia accosta all’acquerello, tecnica amata dall’artista per la sua immediatezza. I suoi maestri fanno riferimento al passato poiché l’artista, da autodidatta, vi si rivolge per capire le origini ed il mondo dell’Arte. Un’amicizia lo lega al direttore del Resort Marco Nuzzarello che, tra l’altro, ammira la particolare tecnica di Antoci tanto da volere i suoi quadri a Poggio del Sole tra le cose belle da far ammirare. Anche il curatore Amedeo Fusco ha familiarità con l’artista. “Con lui- ha detto – ci sarà ancora una collaborazione artistica ad ottobre. E’ un artista che ha avuto l’onore di esporre all’Università “La Sapienza”  alla presenza di  Toni Esposito, Mark Costabi e Achille Bonito Oliva” . La  mostra rimarrà a Poggio del Sole per un mese .

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