CC. MODICA: APPROVATA DALLA MAGGIORANZA LA RIMODULAZIONE DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO

Approvato con i sedici voti della maggioranza la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale in virtù del trasferimento di 24 milioni di euro concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti – introitati il 14 luglio scorso- per il pagamento dei debiti certi esigibili e riconosciuti.

La delibera è stata rimodulata con un emendamento dell’amministrazione che come proposto dai revisori dei conti, nel parere reso, non può tenere conto dei quasi sette milioni di euro di risparmio per i pre pensionamento di 79 unità lavorative in quanto l’INPS non ha ancora prodotto la relativa certificazione.

Questo al momento non renderà possibile poter anticipare di due anni, dal 2012 al 2019, azzerare il disavanzo di amministrazione che allo stato dei fatti è di 17 milioni di euro.

Presenti 21 consiglieri il vice presidente del consiglio Michele Pulino, che presiede la seduta, annuncia che i revisori dei conti tra circa un’ora forniranno il parere sul punto posto all’ordine del giorno ovvero la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2012/2019, per cui chiede la sospensione di un’ora del civico consesso. La seduta a questo punto viene sospesa.

Alla ripresa sono presenti ventitré consiglieri. Il vice presidente del consiglio da lettura di una nota del coordinamento dell’Udc  di Modica invitata al presidente del consiglio comunale, ai capogruppo in consiglio, al sindaco e al segretario generale nella quale dichiara che in “ottemperanza alle decisioni assunte dagli organismi di partito sulle posizioni politiche e amministrative operate dall’assessore Rita Floridia e dal consigliere Lorenzo Giannone in netto contrasto con i deliberati del partito, nonché le gravi affermazioni lesive della onorabilità del partito e dei suoi dirigenti, comunicano che gli stessi non rappresentano più l’Udc in seno alla giunta e in consiglio comunale.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che la lettura della nota è un fatto politico importante per le refluenze che avrà sulla geografia politica del consiglio comunale e della maggioranza.

Ritiene che sia opportuno che in un prossimo consiglio comunale, attesa l’importanza dell’argomento posto all’ordine del giorno, si debba affrontare la discussione su questa nota.

Il consigliere Ivana Castello chiede lumi sul parere dei revisori e il vice presidente del consiglio informa che la nota i revisori la stanno redigendo.

Si passa al punto relativo alla rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale che viene illustrato dall’assessore al Bilancio Enzo Giannone.

La  motivazione della rimodulazione del piano di riequilibrio si rende necessaria per l’erogazione di 24.173.227,18 milioni di euro  chiesta dall’amministrazione alla Cassa depositi e prestiti,  e lo scopo è quello di pagare ulteriori debiti per pari somma.

L’erogazione della somma è avvenuta il 14 luglio scorso. Sul termine di approvazione è obbligatorio entro 60 giorni dal perfezionamento del contratto ma l’amministrazione ha avuto notizia solo il 14 luglio dell’avvenuto trasferimento. Il termine non è perentorio in quanto non c’è una sanzione; quindi il termine è ordinatorio. L’amministrazione sinora ha atteso la certificazione relativa al prepensionamento di 79 unità dell’ente ma l’iter avviato dall’INPS non è stato concluso e quindi il piano non tiene conto del risparmio e il debito complessivo viene spalmato sino al 2021, rispetto alla previsione del 2019, non potendo tenere conto delle somme che si potevano risparmiare con i pre-pensionamenti.

Il presidente dei revisori dei conti, Annamaria Aiello, rileva che la prima rata dei 24 milioni di euro deve essere pagata a far data dal 2015 sino al 2043.

Sull’eccedenza finanziaria dei 79 dipendenti sulla quale è stato elaborato un prospetto e l’ammontare del recupero della spesa che si realizza ovvero è quasi di sette milioni di euro.

Questa previsione di pre pensionamento è all’attenzione dell’Inps che deve ancora fornire la certificazione del pensionamento. L’iter non è ancora concluso. Perciò tutto questo ha influito sul parere dei revisori. E evidente che il disavanzo di amministrazione deve essere colmato in dieci anni e il disavanzo da ripianare è di 17.276.678,50 euro dei 24.003.856,51 milioni iniziali pari al 28,03.

Il collegio ha ritenuto prudentemente di non tenere conto dei risparmi da calcolare sul disavanzo. L’argomento sarà ripreso in tema di conto consuntivo 2014 in cui si farà di conto sul risparmio e sull’avanzo di gestione dell’amministrazione.

Entro il 30 settembre sarà testato la salvaguardia dell’equilibrio di bilancio in ordine alle entrate previste in bilancio. Il parere esprime un parere favorevole condizionato con la modifica relativo al fatto che gli enti che abbiamo deliberato il ricorso alla proceduta di riequilibrio finanziario pluriennale e che richiedono l’anticipazione di liquidità sono tenuti alla corrispondente modifica del piano di riequilibrio, da adottarsi obbligatoriamente entro sessanta giorni dalla concessione della anticipazione e pertanto senza procedere a contabilizzazioni di risparmi di spesa non ancora certi.

Sui risparmi di spesa non c’è un parere favorevole perché l’iter deve esaurirsi e quindi non si può contabilizzare e lo sarà quando i pre pensionamenti ci saranno. Poi registra un incremento di spesa per quanto concerne l’aumento del monte ore dei contrattisti.

Il sindaco nel suo intervento annuncia l’emendamento con cui viene estrapolato il risparmio di spesa richiesto dai revisori. Dal punto di vista politico, visto che si tratta dell’ultimo giorno per l’approvazione, valuta che oggi si poteva avere la certificazione da parte dell’Inps più volte sollecitata, che doveva fornirlo entro trenta giorni dalla richiesta, che il periodo di ferie, ovviamente, non ha consentito di ottenere.

All’Inps stanno lavorando per verificare, posizione per posizione, la situazione dei dipendenti.

Non essendo pronta la certificazione l’amministrazione ha riportato la rimodulazione del debito al 2021 e non al 2019 come poteva essere possibile con il calcolo del risparmio dei pre pensionamenti.

Ma tutto è solo rinviato in quanto appena si avrà la certificazione dell’Inps sarà possibile impiegare il risparmio e anticipare così il risanamento dell’ente due anni prima rispetto al previsto riportando l’atto definitivo in consiglio comunale.

Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che l’emendamento ha stravolto la delibera di giunta e quindi va fatta una valutazione ponderata e denuncia il ritardo con cui gli atti arrivano in consiglio, vale dire all’ultimo momento utile e quindi ritiene che l’argomento non possa essere affrontato con la dovuta serenità.

Il consiglio viene sospeso per mezz’ora il tempo che il collegio dei revisori dei conti valutino l’emendamento presentato dall’amministrazione.

Alla ripresa dei lavori sono presenti venti consiglieri e il presidente dei revisori dei conti dopo aver esaminato l’emendamento dell’amministrazione ha fornito il parere favorevole in quanto non tiene conto dei prepensionamenti e hanno preso atto dei risparmi del personale si registrano per quei pensionati che andranno in quiescenza con la legge Fornero.

Il consigliere Carmelo Cerruto pone alcune questioni tecniche ai revisori dei conti come il fatto che il bilancio di previsione 2014 tiene conto del 50% delle entrate previste per concessioni edilizie utilizzate a copertura delle spese correnti e della diminuzione del 50% delle entrate correnti per sanzioni al Cds

(Codice della strada) utilizzate per spese investimenti e poi del perché risulti contabilizzato l’incremento dell’impegno contrattuale al personale ex contrattista già contestate dai revisori dei conti e il quale il Ministero dell’Interno ha disposto la trasmissione degli atti alla competente Procura della Corte dei conto per la verifica dell’eventuale sussistenza di danno erariale

Il presidente dei revisori dei conti replica dicendo come si compone l’equilibrio di parte corrente (differenza tra entrate correnti e spese correnti) e quindi di tutte quelle poste che sono previste nella fattispecie.

Le entrate sono nelle previsioni mantenendo fermi i saldi previsti.

Sul monte ore ex contrattisti stabilizzati con 12 ore settimanali. Si sono registrati dei termini che hanno consentito delle integrazioni al monte ore sino ad un incremento che comporta una maggiorazione delle spese e questo è un dato critico atteso il numero elevato di dipendenti. Il Ministero dell’Interno ha fatto un rilievo in questa direzione. Pur approvando la pianta organica dell’ente ma eccepisce due deliberazioni non sottoposte alla commissione che sono quelle che portano il monte ore a 30 e poi a 33 ore.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che i revisori dei conti nei quattro interventi del piano riequilibrio che si succeduti sinora, è stato del tutto rimodulata la proposta dell’amministrazione. Ricorda che il piano di equilibrio continua a rimanere l’alternativa al dissesto finanziario, soluzione giustamente perseguita dall’Ente. Quindi è argomento da non sottovalutare ma le convocazioni arrivano sempre all’ultimo giorno utile per l’approvazione. Il senso di responsabilità dell’opposizione garantirà la presenza anche se l’atto non sarà votato favorevolmente perché ancora una volta si è in presenza di un piano non viene rispettata l’idea del piano di equilibrio. Rileva che il lavoro dovrebbe essere fatto dagli assessori mentre viene svolto da un consulente serio e preparato. Altre sono le priorità dell’ente: estate modicana e consulenti del sindaco.

Rileva una criticità nella previsione delle entrate e di una diminuzione delle spese e valuta come atto di buona amministrazione la scelta per i pre pensionamenti che diminuisce la spesa del personale.

Propone che le economie che ne deriveranno vanno a ridurre le entrate della Tasi e elimini una delle aliquote tra le più alte della provincia Ragusa. Registra la sovraesposizione dei residui attivi come ICI, Imu e Tarsu per un valore di 14 milioni di euro e sapere che si registra solo il 5% dell’introito è un dato critico.

Poi si chiede, infine, perché aumenta la spesa anno per anno.

Il sindaco valuta che il piano di riequilibrio è il migliore possibile. Per quanto riguarda l’ultimo giorno con cui si presentano gli atti rileva che gli atti da tempo erano fatti ma si è attesa la certificazione dell’INPS sino all’ultimo momento. Sottolinea che le entrate in buona parte servono a pagare mutui, debiti fuori bilancio tutti  dati riferibili agli anni passati. Quest’anno tre milioni sono stati tolti allo sviluppo della città per debiti pregressi contratti negli anni passati.

Questa amministrazione non farà un solo euro di debiti fuori bilancio mentre si trova costretta a fronteggiare debiti fatti da altri. Sul piano di riequilibrio l’amministrazione è stata presente a tutti i momenti di confronto e l’esperto sta seguendo con professionalità la questione rispetto agli esperti nominati dalla passata amministrazione che non si trovavano neanche in sede.

La quantità della spesa aumenta perché il prossimo anno bisogna inserire il fondo di solidarietà e ricorda le delibere approvate dalla passata amministrazione in assenza di bilancio, con delibere votate con il parere negativo del dirigente finanziario. Ribadisce che c’è l’impegno giornaliero per mettere in sicurezza i conti dell’ente che si sta facendo pagando i grandi creditori, facendo operazioni utili a fare crescere l’economia della città. Auspica che i gruppi di opposizione tranne D’Antona possano lavorare nel confronto per favorire la crescita della città  e poi ringrazia l’assessore al Bilancio per l’opera svolta e quanti in amministrazione si rendono utili alla causa della città.

Il consigliere Luigi Giarratana rileva che la posizione del consigliere D’Antona non è quella di tutta l’opposizione e lascia perplessi l’annuncio del voto di astensione che è un voto contrario atteso che anche la minoranza ha seguito passo dopo passo tutte le fasi del piano.

I 24 milioni di euro serviranno a pagare ulteriori debiti che sono fatti anche di interessi creati dalle precedenti amministrazioni. A nome dei consiglieri di maggioranza annuncia il voto favorevole.

Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che l’opposizione è compatta e condivide la posizione del consigliere D’Antona. Si dichiara distante dai numeri di questo piano di riequilibrio finanziario pluriennale; la passata amministrazione approvando il primo piano non ha aumentato le tasse: oggi c’è un aumento dell’IMU e l’introduzione della Tasi che vale 3.400.000,00 euro. Risulta avvilito il concetto di piano di riequilibrio e pur dichiarandosi a favore del piano di riequilibrio non è d’accordo con questo piano che non prevede i risparmi previsti con i 79 prepensionamenti che vanno a beneficio dei cittadini con una diminuzione delle tasse.

Il piano tiene solo conto del piano di ammortamento dei 24 milioni di euro ottenuti dalla Cassa Depositi e prestiti. Non si parla delle società partecipate che registrano perdite e l’ente fronteggia. Si riserva altri approfondimenti quando si tornerà a parlare di piano.

Il consigliere Giovanni Scucces rivendica la sua presenza nei gruppi di minoranza come indipendente. Rileva che questa opposizione, anche se variegata, dimostra un grande senso di responsabilità perché garantisce il numero legale e quindi il voto atteso che la maggioranza è presente con quindici consiglieri. Annuncia il voto di astensione.

Il consigliere Piero Covato ricorda che il piano originario è stato stravolto ma votato in modo trasversale atteso che si muove negli interessi della città. Covato continua a sostenere il piano con la solita filosofia politica. La maggioranza voterà compatta il piano e continua a porsi il problema di risanare i conti dell’ente.

Rileva l’atteggiamento serio del collegio dei revisori dei conti che si è dimostrato al di sopra delle parti.

Rivendica il successo della stagione turistica per le scelte fatte dall’amministrazione al di là dell’opinione dei media.

Il consigliere Carmelo Cerruto riferisce che il gruppo PD avrebbe votato a favore se ci fosse stata una diminuzione delle spesa. E’ d’accordo con il piano di equilibrio in generale ma nella sostanza non condividendo alcuni passaggi annuncia il voto di astensione.

Il consigliere Andrea Caruso non comprende il voto di astensione che è un voto contrario e quindi non è un voto contro il dissesto. Non c’è alternativa: o votate contro o si vota a favore.

Il consigliere Vito D’Antona ricorda che c’è il voto favorevole quando si è d’accordo sulla modalità e il contenuto, contrario per i motivi opposti e si è contro l’opportunità di attivare il provvedimento. L’astensione si decide quando il provvedimento è doveroso assumerlo in via prioritaria per evitare, in questo caso, che l’ente dal punto di vista temporale rischi il dissesto ed è il motivo perché la minoranza è presente; il contenuto non convince e quindi non è condivisibile perché va contro la filosofia del piano di equilibrio.

Si passa alla votazione dell’emendamento dell’amministrazione che viene approvata con sedici  voti favorevoli e quattro astenuti.

L’intera delibera della rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale viene approvata con sedici voti a favore e quattro astenuti.

Con lo stesso voto passa anche la immediata esecutività dell’atto.

La seduta del consiglio comunale viene sciolta.

 

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