IL PROGRAMMA “LA BUONASCUOLA” DEL GOVERNO ITALIANO

Dodici i punti del governo sulla scuola. Ci colpiscono due punti fondamentali, che abbiamo da sempre notato come carenza nella scuola, il poco collegamento al territorio circostante, il non dare merito degli insegnanti, da sempre penalizzati da un ordinamento ottuso, da leggi, circolari, che hanno schiacciato chi aveva titoli, esperienza variegata non prettamente scolastica, ma legata anche alla società, alla cultura in senso ampio, privilegiando finti corsi d’aggiornamento o titoli acquisiti nello stretto ambito scolastico.
Oltre a questo, ci sembra interessante notare il privilegiare l’educazione dello studente nella formazione/istruzione. Crediamo che l’educazione e la formazione di uno studente siano fondamentali in una società e che non siano un fatto prettamente libresco, ma legato alla società in senso ampio. Questo fattore equivale sì alla professionalità nella costruzione di un curricolo, ma anche all’accostamento della scuola alla vita sociale, all’attualità.
Si auspica una scuola aperta,ma anche qualificante.
In breve, se diversi sono le domande che ci poniamo, come ad esempio come definire il merito, come definire la preparazione e da chi viene fatto, se i buoni propositi non si esauriscono in un fatto propagantistico, dall’altro, crediamo che dare gli scatti in relazione alla preparazione, al merito del docente sia realmente interessante.
MAI PIÙ PRECARI NELLA SCUOLA – Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie a Esaurimento.

DAL 2016 SI ENTRA SOLO PER CONCORSO – 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzione. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni.

BASTA SUPPLENZE – Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti la continuità didattica a cui hanno diritto.

LA SCUOLA FA CARRIERA: QUALITÀ, VALUTAZIONE E MERITO – Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie a una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento.

LA SCUOLA SI AGGIORNA: FORMAZIONE E INNOVAZIONE – Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

SCUOLA DI VETRO: DATI E PROFILI ONLINE – Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

SBLOCCA SCUOLA – Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.

LA SCUOLA DIGITALE – Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

CULTURA IN CORPORE SANO – Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia.

LE NUOVE ALFABETIZZAZIONI – Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell’Economia in tutte le secondarie.

FONDATA SUL LAVORO – Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

LA SCUOLA PER TUTTI, TUTTI PER LA SCUOLA – Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.”

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