CAMPAGNA AMICA APPRODA A RAGUSA PER VINCERE LA SFIDA SULLA CRISI AGRICOLA

16 Set 2010 20:28

Campagna amica, il mercatino dell’agricoltore, il mercatino del contadino  tutte iniziative che aiutano a vincere o quanto meno ad attenuare la gravissima crisi che investe il settore agricolo produttivo e che lo sta mettendo in ginocchio. Queste iniziative altro non sono che il tentativo a volte ben riuscito di accorciare al massimo la filiera agroalimentare che da un lato, lunga com’è, parte da prezzi veramente non remunerativi per i produttori e dall’altro tiene i prezzi sulla tavola altissimi.

Pomodoro, ortaggi, frutta, prodotti caseari, verdure, vino, olio costano veramente tanto mentre al produttore non rimane nemmeno l’equivalente dei costi ed a volte anche meno. Ed allora la Coldiretti si inventa Campagna amica, qualche Comune (pochissimi in verità) il mercatino del coltivatore, qualche azienda commerciale il mercatino del contadino, tutte strutture che garantiscono, anzitutto la qualità, la freschezza, la provenienza dei prodotti ed il prezzo giusto e sicuramente inferiore a quelli del “normale” mercato o delle multi- nazionali delle  cosiddette piattaforme che fanno fare viaggi pazzeschi ai prodotti con i prezzi che ad ogni chilometro aumentano, quando non arrivano sulle nostre tavole prodotti taroccati come è stato scoperto da noi con pomodorino ciliegino proveniente non da Pachino, da Donnalucata  o da Vittoria ma dalla Tunisia a volte anche con la compiacenza di Paesi comunitari. 

E c’è stato  poco da ridere quando a mezzogiorno di ieri durante la conferenza stampa di presentazione il vostro cronista ha lanciato la provocazione se fra i prodotti messi in vendita ci fosse il ciliegino tunisino (che si badi bene non è reato vendere ma è reato la contraffazione con quello nostro).

Siamo arrivati, come dicevano i vertici di Coldiretti, ad un bivio: o ci ingegniamo a trovare nuove strade o falliamo tutti. Campagna amica è probabilmente una strada, non la sola, ovviamente: anche i consumatori però se ne devono rendere conto e quindi bisogna percorrerla fino in fondo! (Franco Portelli)