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RIFLESSIONI SU “MALINTESI SHAKESPEARIANI”
16 Nov 2014 20:49
Amleto e Desdemona, Romeo e Giulietta i reali protagonisti di uno spettacolo divertente, impostato sui malintesi di personaggi e persone del nostro passato, che ci tuffano in quei testi tanto amati, popolari, del nostro immaginario e vita quotidiana dell’amato William Shakespeare, ma in pantomima.
Qui, la novità e la diversità rispetto alle rappresentazioni tradizionali nella regia di Vittorio Bonaccorso e nell’interpretazione ironica e grottesca di Federica Bisegna, che nelle vesti della madre di Amleto ci ha fatto trascorrere momenti esilaranti.
Parliamo dei “MALINTESI SHAKESPEARIANI”, che abbiamo visto nell’Auditorium della scuola dello Sport, a Ragusa. Lo spettacolo nella regia di Vittorio Bonaccorso con gli allievi della Compagnia G.O.D.O.T della scuola di teatro, ci ha fatto ripercorrere in modo diverso i testi di Shakespeare in modo ironico attraverso la pantomima , diremmo gli espedienti del cinema muto, che ha reso fruibile e accattivante i due testi, legati dalla morte dei personaggi, ma anche dall’azione. Anche Amleto viene scelta come opera portante, ma in modo diverso. Circa quaranta sulla scena.
Qui, nelle tre storie , la parola perde senso per dare spazio al movimento, al gesto, alla gestualità, al riso, non scadendo quasi mai nella parodia.
La Compagnia G.O.D.O.T si contraddistingue per il ricorso al grottesco e all’ironia in tutte le rappresentazioni proposte. E’ questa la sua peculiarità, riuscendo a trasmetterla anche agli allievi tra cui si sono contraddistinti alcuni per capacità di essere mimi .
Molti hanno riscontrato una pazzia nelle scelte. In effetti, la pazzia pirandelliana e alcune soluzioni ci rimandano a Pirandello.
Nella pièce nel suo insieme, serpeggia la follia, nelle scelte e nelle interpretazioni.
Diceva Freud, e crediamo anche Young, che l’accostamento del grande/piccolo, degli opposti fa nascere la risata, il riso in breve. E’ proprio così, per cui Amleto viene visto nella sua analisi esistenziale in un fisico non idoneo. Gertrude, Federica Bisegna, si rivolge ad una comicità, che ci fa rivivere Franca Valeri nelle sue straordinarie interpretazioni anche televisive.
Ma è la ricerca della verità dei personaggi che porta il pubblico a intrigarsi nelle storie, creando quell’immaginario collettivo, tanto auspicato, ma difficile da costruire.
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