L’appello ha carattere d’urgenza. “Cerchiamo urgentemente volontari per la settimana dal 16 al 21 settembre per aiutarci a bonificare dai rifiuti i terreni che sono stati bruciati alcune settimane fa lungo la pista ciclabile a Longarini. Bastano poche ore di attività per dare un grande contributo all’ambiente!”, è questo il testo postato sui social per sensibilizzare volontari vecchi e nuovi ad intervenire in un’area di grande pregio naturalistico. Fra il 30 ed il 31 luglio la Riserva naturale privata dei Pantani Cuba e Longarini, tra Ispica e Pachino, aveva subito un attacco incendiario in tre punti diversi. Un duro colpo ad un patrimonio unico con grave danno anche alle specie animali e vegetali che vi crescono e vi annidano o che scelgono nei percorsi di trasferimento da un Continente ad un altro. Non ultimo il fenomeno del disorientamento dei fenicotteri appena nati in quell’area che si sono visti vagare da giorni sulla costa iblea.
“Uno scrigno di enorme biodiversità, rifugio per centinaia di specie diverse di uccelli ed altri animali, sotto attacco dei piromani” – a scriverlo era stata la stessa Fondazione onlus tedesca che a partire dal 2014 ha acquistato il Pantano Cuba, il Pantano Longarini e molti dei terreni limitrofi e che gestisce la riserva con l’ obiettivo di ripristinare gli ambienti naturali dell’area umida e tutelarne la biodiversità. “Tra la sera del 30 e quella del 31 luglio – ha raccontato in una nota la Fondazione onlus tedesca – la riserva privata è stata ripetutamente attaccata da 3 piromani che hanno appiccato fuoco, in più punti, sia alla vegetazione ripariale del versante nord del pantano Longarini sia alla vegetazione arborea dell’argine sud del pantano. L’area interessata dagli incendi è soggetta a vincoli di tutela comunitari. Il fuoco ha mandato in cenere 21 ettari di habitat naturali, interessando i comuni di Pachino, Noto ed Ispica con danni ecologici agli ambienti e alle specie animali e vegetali elevati, così come i danni paesaggistici e quelli legati alla fruizione. Un attacco che non può e non deve restare impunito”.