A GIORNI PRENDERA’ IL LARGO LA NAVE MOLDAVA FORTUNA II

Ancora pochi giorni di vita per la motonave moldava Fortuna II, all’ancora al porto di Pozzallo. Destinata, dopo tre anni di fermo giudiziario, ad una fine ingloriosa. La ditta che l’ha acquistata all’asta al Tribunale di Modica, la Centrofer srl di Roma, ha già deciso di smantellarla. Di farla a pezzi. Di rivenderla come rottame di ferro. La vicenda, lunga e controversa, si avvia dunque alla conclusione. Con evidente soddisfazione degli operatori portuali, della Capitaneria di porto e del Comune di Pozzallo. Il fermo della nave disposto dalla Magistratura è durato tre anni. Pesanti i disagi  patiti dalle aziende marittime. L’”incidente” deve però servire di monito. Guai a sottoscrivere contratti con armatori o noleggiatori inaffidabili. Perché, in questi casi, a pagarne le spese non è solo la controparte. Sottrarre spazi utili a movimentare merci in entrata e in uscita, in un porto piccolo come quello di Pozzallo, significa infatti penalizzare anche il lavoro degli altri. La nave dovrebbe lasciare il porto fra pochi giorni. Il tempo di esibire il piano di rimorchio e di adempiere alle prescrizioni imposte dalla Capitaneria. Che prevedono specifica relazione tecnica sulla solidità dell’imbarcazione. Al fine di autorizzarne il viaggio in mare in condizioni di sicurezza. Destinazione prevista il porto di Taranto. “I dirigenti della ditta che ha acquistato la Fortuna II – dice il comandante Marco Tognazzoni, capo sezione della Sicurezza della navigazione della Capitaneria di porto – ci hanno assicurato che entro pochi giorni saranno in grado di esibire la documentazione richiesta”.  La “pratica” dovrebbe dunque essere chiusa al più presto.

La nave ha praticamente concluso la sua vita lavorativa al porto di Pozzallo. Proprietaria, al momento del fermo disposto dalla sezione civile del Tribunale di Catania, la società Atlantic Minibulk As (Oslo, Norway). Ditta noleggiatrice la Dopmar srl di Torre del Greco. Il sequestro era scattato per debiti non onorati. Creditori privilegiati i componenti di due equipaggi stranieri. Drammatica la situazione che si era venuta a creare a bordo della nave ferma al porto di Pozzallo. Rimasti senza viveri e generi di prima necessità, erano stati assistiti dalla Caritas cittadina e da associazioni di volontariato. Qualcuno aveva perfino minacciato azioni eclatanti. Alla fine, stanchi e disperati, avevano deciso di abbandonare l’imbarcazione e fare ritorno a casa, senza un euro in tasca e a spese dei rispettivi consolati di appartenenza. Decisivo l’intervento degli avvocati Francesco Giardina del foro di Modica e Davide Raffa del foro di Nicosia, i quali, in base al mandato ricevuto dal sindacato internazionale ITF Seafarer’s Trust, erano riusciti a tranquillizzarli sulla continuità del loro impegno professionale. “State pur certi – avevano ribadito incontrandoli a bordo – che faremo di tutto per farvi avere le somme dovute”.

Arrivare alla vendita non è stato facile. Il primo incanto pubblico, con valore fissato in 260 mila euro, è andato deserto. A buon fine il successivo. Base di partenza 208 mila euro, l’asta è stata aggiudicata alla Centrofer srl di Roma con il prezzo di 213 mila euro. La vendita è stata definita davanti al Giudice per le Esecuzioni del Tribunale di Modica, Francesco Chiavegatti. Il credito privilegiato del personale di bordo, stipendi e spettanze maturati in lunghi mesi di vana attesa, ammonta a oltre 100.000 euro. Numerosi gli altri creditori fra cui la Gori Petrol Group srl, Abdul Karim Murtaza, Mohamad Scheak Kames, Mousa Othman e Amin Habakzi.

                                            

 

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