A “Le Iene” parla la madre biologica del neonato abbandonato a Ragusa: “Datemi una seconda possibilità”

Ha parlato al microfono di Ismaele La Vardera Sara, la mamma del bambino abbandonato a Ragusa e che poi è stato chiamato Vittorio Fortunato. La vicenda è paradossale, assurda, e tristemente nota: una sera di novembre un uomo dice alla polizia e all’ambulanza di aver trovato un neonato fra i rifiuti. Si scoprirà poi essere il padre del bambino e che l’uomo, un commerciante di Ragusa. Una messinscena. L’esame del DNA ha confermato la paternità. Ma la madre del bambino, da quando la vicenda è diventata di dominio pubblico, ha sempre dichiarato di voler crescere il neonato e che si è sentita ingannata dall’uomo, al quale aveva affidato il piccolo per portarlo in ospedale.

“Le seconde possibilità si danno a tutti, perché a me no”, dichiara Sara.

41 anni, un lavoro, un figlio adoloscente, un divorzio. Conosce poi un uomo, il suo compagno, il commerciante di Ragusa, con cui ha una figlia. Per tre anni restano insieme. Ad un certo punto si accorge di essere incinta ma non lo dice a nessuno: non sa che cosa fare, è nel panico. Dichiara a “La Iene” di aver avuto perdite (tipo ciclo), fino al quinto mese. Era troppo tardi per un’interruzione di gravidanza ed essendo molto magra riesce a nascondere con dei vestiti larghi il suo stato. Solo quando partorisce il bambino chiama il compagno per dirgli di portarlo in ospedale.
“Lui ha preso il bambino e se n’è andato”, dichiara. Poi, la storia è nota. L’uomo inscena l’abbandono.

“Andavo tutti i giorni nel parcheggio dell’ospedale, ma non sono mai riuscita ad entrare. Restavo lì”, spiega. Infine, l’appello affinchè le venga restituito il bambino, ma Vittorio Fortunato è già stato affidato ad una famiglia pochi giorni dopo essere stato ricoverato in ospedale. Anche il padre del bambino parla al microfono di La Vardera: “Ho detto la verità dopo tre giorni”, dichiara.

I familiari della donna, dichiarano di essere dalla sua parte e di voler potare avanti questa battaglia.

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