Cultura

A Modica, città dalle cento chiese, ne viene scoperta una che si pensava demolita. Ad affermarlo Paolo Oddo.

Scoperta una nuova chiesa che si pensava demolita a Modica? Secondo quanto affermato dal collega giornalista Paolo Oddo, sembrerebbe proprio di si. In un post pubblicato sul suo profilo social, infatti, Paolo Oddo sostiene che la chiesa della Madonna di Loreto a Modica, risultante demolita da Belgiorno in “Modica e le sue chiese”, è invece tutt’ora esistente sebbene trasformata prima in casa privata e ora chiusa e in stato di abbandono, e si trova all’inizio della via intitolata, appunto, Loreto-Gallinara.

Paolo Oddo, coglie anche l’occasione per ricordare la storia della Madonna di Loreto, Patrona dei viandanti, affermando che questa chiesetta stava al limite della città, all’inizio della strada che all’epoca portava da Modica Alta a Ragusa. Chi iniziava il viaggio, o chi andava a lavorare in quei “giardini” all’alba, si fermava per un’orazione prima di incamminarsi; stessa cosa avveniva per la chiesetta della Madonna dell’Itria (“Odigitria”, “Colei che indica il cammino”) sulla collina omonima, più in alto ma ancora esistente rispetto a quella attuale.

“Secondo la leggenda, racconta ancora Paolo,gli angeli avrebbero trasportato in volo la casa dove visse la Madonna in Nazareth posandola sul luogo chiamato “Loreto” (da “laureto”, bosco di lauri), pari pari e senza fondamenta a terra, dove oggi sorge un’imponente basilica. Per questo motivo è stata proclamata santa protettrice degli aviatori da Papa Benedetto XV.

Prodigioso miracolo? La realtà è molto più prosaica.

Un documento del 1294, custodito negli archivi vaticani e facente parte del Chartularium culisanense (un codice diplomatico di un antico ordine equestre), riporta l’elenco notarile dei beni dotali di Margherita Angeli (figlia di Niceforo, despota d’Epiro) che proprio in quell’anno sposò Filippo II D’Angiò (figlio del re di Napoli, Carlo II). In questo elenco si legge, tra gli altri, “Sanctas petras ex domo Dominae Deiparae Virgini Ablatas” (“le Sante pietre portate via dalla Casa della Nostra Signora la Vergine Madre di Dio”). Sicuramente è stato un fulmine a ciel sereno per la comunità cattolica: secondo questa, e altre fonti, quindi, una nobile famiglia bizantina di nome Angeli (De Angelis) s’incaricò nel XIII secolo di salvare i materiali della Santa Casa dalle insidie musulmane per ricostruire a Loreto l’edificio originale. Non solo si ha una coincidenza dell’anno in cui avvenne questo spostamento (anche i mesi sono molto prossimi –ottobre/dicembre-) ma anche il fatto che la famiglia Angeli avesse dei terreni proprio a Loreto. Venuto a conoscenza del documento, il monsignor Landrieux scrisse nel suo diario “Essa [la Santa Casa] è stata certamente trasportata a Loreto dalle mani degli Angeli, ma questi angeli non sono quelli del cielo. Il tempo obnubilò a poco a poco il fatto storico e, agli Angeli di Costantinopoli, la credenza popolare ha sostituito gli angeli del cielo”.

Infine da Loreto deriva il nome “Loredana” che festeggia l’onomastico il 10 dicembre.