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A Modica, i misteri degli Incunaboli in un viaggio negli anni del Medioevo
29 Ott 2019 10:26
Si possono rendere fruibili e quindi attuali al grande pubblico gli Incunaboli, ovvero quegli oggetti d’arte sopravvissuti a cinquecento anni e ancora in condizioni eccellenti grazie alla carta fatta di stracci?
A sentire il convegno sulla presentazione di “Incunaboli a Ragusa”, tenutosi ieri nell’affollata sala “S. Triberio” del palacultura, pare proprio di sì.
Non poteva esserci occasione migliore per disvelare ad un pubblico eterogeneo (docenti universitari, studiosi del settore, autorità di istituzioni culturali, gli studenti del Liceo Linguistico e del Liceo Classico “G. Galilei/T.Campailla, bibliotecari da ogni dove) il fascino e il mistero di questi libri realizzati a caratteri mobili e stampati tra la metà del XV secolo all’inizio del XVI secolo, le cosiddette “quattrocentine” di cui la Biblioteca comunale “S. Quasimodo” ne conserva ventitré. Tutte in buono stato, sui settantatré esistenti in provincia di Ragusa ed oggetto dell’opera “Incunaboli a Ragusa” pubblicazione curata da Lucia Catalano, Rosalia Claudia Giordano, Marco Palma, Anna Scala, Salvatrice Terranova e Rosalba Tripoli, con la collaborazione di Giuseppe Barone, Maria Domitilla Occhipinti, Mariano Pepi, Nadia Scardino, Marzia Scialabba, e appartenenti a strutture pubbliche o aperte al pubblico e in una privata dei comuni di Ispica, Modica, Ragusa e Scicli, molti dei quali erano ignoti ai ricercatori.
L’evento, promosso dall’assessorato alla Cultura e per esso dalla biblioteca comunale “Salvatore Quasimodo” e dal Consorzio di Tutela del Cioccolato a Artigianale di Modica, ha visto la presenza del prof. Marco Palma, già docente di Paleografia latina all’Università di Cassino e della prof.ssa Cristina Dondi, docente del patrimonio librario europeo antico della Facoltà di lingue medievali e moderne dell’’Università di Oxford.
L’incontro si è aperto con collegamento skype con la giornalista Barbara Gallavotti, biologa, scrittrice, giornalista scientifica. Da oltre vent’anni autrice di trasmissioni televisive, in particolare Superquark e Ulisse che ci ha parlato del suo incontro con la prof.ssa Cristina Dondi intervistata quest’estate in occasione della sua visita a Londra nella biblioteca dell’Università inglese. Dalle sue parole sono emerse alcune novità decisamente stimolanti legate al fatto che la docente italiana è stata quella che ha “tracciato” i percorsi degli incunaboli tenendo conto del binomio spazio/ tempo sono state identificate le mappature degli spostamenti degli incunaboli, sono passati anche dall’Europa all’America, sulla scorta dei passaggi di proprietà ma soprattutto, di estremo interesse, la lettura dei segni e degli appunti nelle pagine di questi oggetti d’arte che ci raccontano storie e vite di quell’epoca e soprattutto ci descrivono l’impatto che la scoperta dei libri stampati con caratteri mobili (grazie a Gutenberg che ne fu inventore stampando la Bibbia Latina del 1455), ebbero nel mondo scientifico e culturale dell’Europa di quel tempo.
Sull’esistenza degli Incunaboli a Modica si è espresso il sindaco, Ignazio Abbate nel suo intervento:” Per la città la presenza e la fruizione di queste preziose testimonianze letterarie sono per molti una scoperta. Se ne sentiva parlare da tempo ma le quattocentine erano tenute riparate e quindi nascoste da anni, insieme a centinaia di libri, in scantinati umidi e ignote alla visione di tutti.
Con la nascita della nuova biblioteca comunale, voluta fortissimamente da questa amministrazione, gli Incunaboli sono come venuti alla luce, come ritrovati in tutto il loro fascino e il loro mistero e oggi fruibili al pubblico.
Ringrazio gli operatori degli biblioteca comunale per l’attenzione e la sensibilità dimostrate per concretizzare questo percorso culturale storico per l’intera comunità”.
E di una giornata di festa ha, infatti, parlato l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri per la riscoperta di questi libri che parlano di libri. Libri sicuramente fortunati per essere pervenuti sino a noi per farci leggere la storia del passato; un messaggio particolare che va rivolto alle giovani generazioni perché abbiano piena coscienza e consapevolezza del valore degli Incunaboli e che cosa essi rappresentano per tracciare la storia medioevale dell’Europa.
Il prof. Marco Palma entrando nel merito computo della pubblicazione ha illustrato tecnicamente la composizione delle pagine di un Incunabolo decifrando autori, stamperia, anno di stampa e i segni dei testi che i vari possessori indicavano, secondo le loro libere valutazioni, periodi con sottolineature o piccoli grafici manuali per invitare il lettore ad una più accurata lettura del testo indicato. Una dotta lezione alla guida degli Incunaboli espressa con perizia e sapienza.
Un viaggio, nel senso vero del termine, straordinario invece quello compiuto dalla prof.ssa Cristina Dondi che ad Oxford ha messo su un’equipe di giovani talentuosi, tutti italiani, che hanno catalogato e studiato migliaia di Incunaboli nell’ambito di un progetto finanziato dalla UE per mettere in rete tutte le biblioteche del mondo dove insistono questi oggetti d’arte, ma soprattutto per stilare le mappature dei loro movimenti che ci aiutano a leggere la storia dei territori di passaggio annotata dai vari possessori.
La docente ha illustrato la sua teoria di studio attraverso l’aiuto di slide che hanno offerto visivamente il senso e la profondità delle scoperte e che si ripromette di essere ulteriormente approfondito in un ambito non del tutto esplorato.
Alla fine dell’incontro è stata la direttrice culturale del CTCM, prof.ssa Grazia Dormiente, a dare un saluto ed esprimere alcune riflessioni. E tra queste non poteva mancare il metodo di studio, anche questo applicato a documenti antichi, quelli della famiglia Grimaldi, risalenti alla metà del XVIII secolo, sulla storia e quindi la genesi del Cioccolato di Modica, oggi il primo ed unico IGP in Europa.
Nel pomeriggio alla Biblioteca comunale”S. Quasimodo” l’esposizione degli Incunaboli, dalle 15.30 alle 19.30, per la gioia degli studiosi e dei curiosi presenti.
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