Si è conclusa la quattro giorni di Panorama d’Italia a Ragusa. Tanti incontri, appuntamenti ed eventi voluti dal settimanale Panorama per analizzare il territorio ibleo nell’ambito del suo tour italiano. Occhio, in particolare, ad imprenditoria e innovazione, ma anche start-up e appuntamenti di approfondimento con i protagonisti. Ma sono le proposte quelle che restano alla fine di questi numerosi incontri e che ci riportano verso Ragusa come modello da esportare, grazie alle sue eccellenze, alle sue peculiarità e alla sua storia. Una tra le varie proposte è dedicata all’alta formazione, considerato che durante questi quattro giorni di Panorama d’Italia, più volte è finita sotto accusa la formazione regionale che, secondo vari imprenditori, non formerebbe adeguate figure utili alle imprese. Eppure c’è un’interessante proposta che arriva da un ragusano doc “emigrato” a Milano e oggi direttore generale assessorato istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia. E’ la proposta di Gianni Bocchieri che ha spiegato il sistema lombardo: “lì abbiamo creato un sistema che funziona e che ha avuto riconoscimenti internazionali, perché abbiamo finanziato non gli enti di formazione ma le singole persone, non ci sono più bandi che rallentano tutto il meccanismo”. E’ un sistema virtuoso, quello lombardo. “Applicarlo qui è più difficile, ma non impossibile”, ha aggiunto Bocchieri, che ha lanciato una proposta: “Realizzare a Ragusa una scuola di dottorato per la formazione della classe dirigente di domani”.
Una proposta che ha subito trovato grandi consensi e perfino dei primi appoggi di natura politica. In questa direzione la nota del gruppo politico Insieme guidato al Comune di Ragusa da Maurizio Tumino. Ecco il testo integrale: “Citando Galileo, potremmo dire: “Eppur si muove”. In questi giorni, Ragusa è diventata palcoscenico nazionale grazie alle iniziative frutto di un anno di lavoro fatto con certosina pazienza per far coincidere l’arrivo dell’Accademia Teatro alla Scala grazie al Teatro Donnafugata con Panorama d’Italia che proprio a Ragusa ha concluso il suo tour di 10 tappe, quest’anno presente anche a New York. Le varie iniziative e i temi trattati hanno coinvolto numerosi manager, imprenditori ed intellettuali ed hanno registrato una diffusa partecipazione, a dimostrazione che ci sono le condizioni perché Ragusa ritorni ad essere un punto di riferimento per la nostra Sicilia e per il resto del Paese Italia. Occorre però invertite la rotta: pensare ad un nuovo modo di interpretare lo sviluppo del territorio. Ieri Gianni Bocchieri, direttore generale assessorato istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia, ha lanciato l’idea a Ragusa di una scuola di dottorato per la formazione della classe dirigente di domani, ricordando come questa fosse già l’ipotesi per rilanciare il ruolo del Consorzio Universitario i cui organi sono tra l’altro già scaduti. L’idea è il classico esempio di azioni praticabili se orientate virtuosamente all’inserimento nel mondo del lavoro. Più che risorse economiche, questa è una proposta che ha bisogno di gambe per farla camminare. Avere la possibilità di istituire un master post laurea per formare classe dirigente di eccellenza da utilizzare anche per una crescita complessiva del nostro territorio, può rappresentare anche una soluzione per riportare a Ragusa i migliori cervelli che ci lasciano per andare a formarsi nel nord Italia od all’estero. La retorica della fuga dei cervelli richiede soluzioni serie e concrete e questa lo è perché fornirebbe le risposte giuste ai tanti bisogni formativi di conoscenze e competenze richieste dalle imprese per resistere sul mercato, innovando i loro prodotti ed i loro processi. La buona politica e la buona amministrazione devono assumersi questo impegno per essere credibili”.
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