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A Vittoria situazione urbanistica nel caos: il consiglio comunale si ribella
12 Apr 2025 06:00
Mini rivolta del consiglio comunale di Vittoria. Nella seduta consiliare la maggioranza dei consiglieri comunali non ha votato le varianti delle cosiddette “zone bianche”. Solo tre consiglieri comunali di maggioranza hanno votato le varianti, tutti gli altri consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, si sono astenuti.È accaduto per la stranezza della situazione attuale. Nella città, priva del Piano regolatore generale, le “zone bianche” sono le aree di proprietà di privati cittadini che erano state “vincolate” dall’amministrazione comunale per la realizzazione di opere pubbliche o di aree verdi.Poiché il Piano regolatore è scaduto e non ne è mai stato approvato uno nuovo, i vincoli non esistono più e legittimamente i proprietari chiedono lo svincolo e la possibilità di utilizzare i terreni di loro proprietà.
Giovedì sera in consiglio comunale sono approdate ben quattro richieste di “zone bianche”. Tutte riguardavano dei terreni situati nella zona limitrofa alla nuova chiesa della Resurrezione e tutte le richieste erano state presentate dallo stesso professionista. Una addirittura era per un terreno di proprietà della moglie del professionista.In comune sono almeno settanta le pratiche riguardanti la richiesta di svincolo delle zone bianche e tutte sono state firmate dallo stesso professionista. Costui, per ben due anni, era anche consulente del sindaco per la realizzazione di progetti per accedere ai fondi PNRR.
In consiglio, Valeria Zorzi, di Fratelli d’Italia, ha rilevato la stranezza di questa situazione, ma soprattutto ha rimarcato che durante i tre anni e mezzo dell’amministrazione Aiello nulla è stato fatto – neanche gli atti preliminari – per dotare la città di un Piano regolatore. Senza il Piano regolatore, si continua a procedere con le varianti singole che di fatto permettono di operare fuori da una programmazione del comune.Le quattro pratiche delle zone bianche non erano state portate all’esame del consiglio comunale, ma trasmesse direttamente alla Regione che ha scritto al comune chiedendo alla presidenza del consiglio comunale di occuparsene. La stranezza è che tutte le pratiche sono firmate dallo stesso tecnico.
I consiglieri chiedono chiarezza su quanto sta accadendo. Valeria Zorzi ha anche rivelato che nel corso di una recente visita all’Assessorato regionale, lei insieme ai consiglieri Marilena Pugliarello e Nello Dieli hanno scoperto che l’ultima comunicazione in materia urbanistica alla Regione risale al 2017. Dopo quella data nulla era accaduto. Da otto anni la comunicazione tra il comune e la Regione, in materia urbanistica, si è interrotta. In questi otto anni il comune è stato retto dapprima dalla commissione straordinaria, poi dal sindaco Francesco Aiello.Tre anni fa, il consiglio comunale, con la nuova maggioranza che sostiene il sindaco Francesco Aiello, ha approvato la revoca dello schema di massima del Piano regolatore predisposto dalla giunta Moscato. Ma quella revoca non è mai stata trasmessa alla regione. In mancanza di comunicazioni dal comune, lo schema di massima approvato nel 2017 è stato semplicemente “archiviato”. «La revoca del 2022 non significava assolutamente nulla, era “fuffa” – ha detto Zorzi – e nulla è mai stato trasmesso alla Regione».
Di più: di quella revoca a Palermo non c’è nessuna traccia, tutto è rimasto fermo al 2017, allo schema di massima approvato dal consiglio comunale durante l’amministrazione Moscato. La Regione chiese poi altri adempimenti, e il varo della VAS. Ma nulla accadde e dal comune non arrivò nessuna risposta. Nel frattempo il comune era stato infatti commissariato, con lo scioglimento del consiglio comunale e dell’amministrazione in carica. In un clima di grande imbarazzo, quasi tutti i consiglieri si sono astenuti. Qualcuno ha lasciato l’aula. Nei prossimi mesi altre richieste di svincolo delle zone bianche potrebbero arrivare in consiglio comunale e – se non sci saranno novità – delle cosiddette “zone bianche” si dovrebbe occupare un commissario ad acta nominato dalla Regione. I consiglieri di opposizione hanno chiesto con forza che la città si doti di un piano regolatore o del PUG, secondo la nuova denominazione e le nuove norme introdotte di recente per gli enti locali. Non può accadere che si governi lo sviluppo urbanistico della città attraverso una serie infinita di varianti che di fatto snaturano la previsione urbanistica.
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