Il Tribunale di Ragusa ha condannato il macellaio ragusano che abbandonò il neonato Vittorio Fortunato. E’ stata stabilita una condanna a due anni di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche. Secondo l’accusa, il padre naturale aveva inscenato l’abbandono e poi il ritrovamento. Il pm aveva chiesto una condanna più pesante di 2 anni e 8 mesi per abbandono di minore.
Prima della discussione davanti al Gup, il consulente di parte, Maurizio Sittinieri, ha dichiarato che il padre naturale del bambino aveva avuto un comportamento irrazionale, causato da uno squilibrio psichico dovuto all’improvvisa rivelazione che quel neonato era suo figlio. La difesa, rappresentata dall’avvocato Michele Sbezzi, ha quindi chiesto l’assoluzione, sostenendo che l’uomo non aveva mai, di fatto, abbandonato il piccolo. E’ quanto viene rilevato in un articolo pubblicato oggi su La Sicilia a firma di Salvo Martorana.
La costituzione di parte civile della madre naturale del piccolo, rappresentata dall’avvocato Angelo Iemolo, ha chiesto la condanna dell’imputato ed il risarcimento danni, ma questa richiesta non è stata accolta.
L’uomo era stato messo agli arresti domiciliari un mese dopo i fatti e rilasciato il 18 gennaio 2021. In precedenza, aveva dichiarato di non aver avuto l’intenzione di abbandonare il neonato e di poter essere il padre, anche se la relazione sentimentale con la madre si era interrotta sei mesi prima della nascita del bambino.
Il piccolo Vittorio Fortunato, trovato vicino ad un cassonetto a Ragusa il 4 novembre del 2020, potrebbe tornare tra le braccia della madre naturale dopo oltre due anni dalla nascita. Il Tribunale dei Minori di Catania, nel rispetto dell’Ordinanza della Cassazione del 13 dicembre 2022 che ha annullato il provvedimento di adottabilità, ha disposto gli incontri adeguatamente preparati, valutati, verificati e monitorati nel rispetto della delicatezza del caso.