ABBATTERE SUBITO L’ECOMOSTRO DI SFERRACAVALLO

Legambiente: “Lo scheletro al golfetto della Zotta è da trent’anni l’emblema dello sperpero di denaro pubblico e dell’offesa alla nostra costa: l’unica soluzione è abbatterlo subito. Purtroppo oltre al cemento legale preoccupa ancora molto quello illegale e i segnali di una nuova sanatoria che arrivano dal Governo regionale non sono affatto incoraggianti

Tutti i numeri dell’assalto del cemento illegale in Sicilia

Abbattere l’ecomostro di Sferracavallo, una struttura inutile, pericolosa, costruita oltre trent’anni fa e che rappresenta l’emblema dello sperpero di denaro pubblico e dell’aggressione del cemento alle coste palermitane.

È la richiesta che arriva da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a tutela dei mari e delle coste italiane, che in questi giorni sta facendo tappa in Sicilia. Questa mattina gli attivisti di Legambiente – in occasione dell’arrivo dell’imbarcazione ambientalista nel capoluogo palermitano – hanno effettuato un blitz all’interno del porticciolo di Sferracavallo srotolando lo striscione “Abbattiamolo” davanti alla scheletro di quello che doveva essere una struttura di soccorso a mare ad eventuali ammaraggi di aereoveicoli.

“Questo manufatto realizzato sugli scogli del golfetto della Zotta rappresenta non solo l’assurdità di una scelta fallimentare fatta trent’anni fa, ma racchiude in sé molte delle contraddizioni di questa terra – commenta Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia -. Non solo, com’era chiaro a tutti, questa era inutile, ma addirittura non è stata mai completata, sperperando denaro pubblico e offendendo ulteriormente una costa, qual è quella palermitana, già ampiamente saccheggiata dal cemento selvaggio. Ci opponiamo con forza a chi, anche recentemente, ha chiesto di completare e mettere in sicurezza questo manufatto. C’è un’unica soluzione, che vede già schierati comitati, associazioni e cittadini: abbatterlo. Non solo per dare un segnalo chiaro di rottura con il passato e di una nuova visione di sviluppo e tutela della costa, ma anche e soprattutto per ridare dignità e decoro a questi luoghi”.

Il blitz di Sferracavallo è per Legambiente, inoltre, l’occasione per rilanciare il tema dell’assalto del cemento alle coste, così come all’interno, che non accenna a diminuire, come dimostrano i dati dell’ultimo rapporto Ecomafia redatto dall’associazione sul cemento illegale. È la quinta regione per reati legati al ciclo del cemento e, solo nel 2014, le forze dell’ordine hanno registrato 495 reati legati al ciclo del cemento  denunciando 520 persone ed effettuando 180 sequestri. A preoccupare sono anche gli scellerati provvedimenti del governo regionale, che così come lo scorso anno, cerca di ripresentare un decreto di sanatoria.

“È bene ricordare a questo Governo – continua Zanna – che  la  Sicilia è ancora terra di abusivismo e soprattutto un luogo dove ci sono sempre state enormi difficoltà ad applicare la legge che prevede l’acquisizione e la successiva demolizione degli abusi edilizi. I pretesti addotti a giustificare anche il recente  provvedimento sono risibili, in realtà il dubbio più che legittimo che sorge è un disperato tentativo di fare cassa a spese del territorio. Qualora si dovesse davvero riaprire qualche procedimento di sanatoria, Legambiente Sicilia lo impugnerà  immediatamente in ogni sede”.

Rapporto Ecomafia – Legambiente 2015

La classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo del cemento in Sicilia

 

Provincia

Infrazioni accertate

% sul totale nazionale

Denunce

Arresti

Sequestri 

1

Palermo ↑

132

2,3%

135

1

52

2

Messina ↑

113

2%

112

0

41

3

Catania ↓

82

1,4%

91

0

30

4

Trapani ↑

67

1,2%

76

0

12

5

Siracusa ↓

65

1,1%

67

0

18

6

Agrigento =

32

0,6%

34

0

32

7

Enna =

2

0%

2

0

0

7

Caltanissetta ↑

2

0%

3

0

1

8

Ragusa ↑

0

0%

0

0

0

 

Totale

495

8,6%

520

1

186

Fonte: elaborazione Legambiente su  dati forze dell’ordine, Capitanerie di porto e Polizie provinciali (2014)

 

 

 

 

 

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