La sottoscrizione della transazione avvenuta tra Ateneo etneo e i principali soci del Consorzio universitario di Ragusa, Comune e Provincia, ha fatto sì che si diradassero le nubi che si erano addensate sul futuro dell’Università a Ragusa, ma nonostante il pericolo scampato, alla scadenza del 31 Luglio c.a. c’è stata la possibilità del verificarsi della ricomparsa delle nuvole e temporali! La metafora sta a rappresentare lo stato difficoltoso in cui si trova la Struttura Didattica Speciale di Lingue e letterature straniere di Ragusa in perenne angoscia per il venir meno dell’apporto o per meglio dire del manifestato disinteresse da parte del massimo rappresentante istituzionale della Provincia di Ragusa che non intende raccordarsi con l’altro socio, il Comune, il quale per fortuna sopperisce alle negligenze conclamate dell’Ente Provincia.
Tutta la città si è mossa a suo tempo per preservare nel territorio la SDS di Lingue, fulcro per il tessuto sociale, culturale, economico, ma il massimo rappresentante della Provincia fa orecchi da mercante allorché deve adempiere all’impegno del versamento della rata all’Università di Catania compartecipando finanziariamente.
Ecc.mo Prefetto Vardè, si sottopone alla Sua valutazione il pericolo che si è corso se Il Sig. Sindaco di Ragusa Federico Piccitto non avesse adempiuto al pagamento della rata, in quale situazione incresciosa ci saremmo ritrovati! Si deve riconoscere al Sig. Sindaco il merito di aver salvato la transazione adempiendo all’obbligazione senza alcun tentennamento , non pretendendo nell’immediatezza della scadenza la compartecipazione nella somma da parte dell’altro socio, la Provincia, che non si è minimamente interessato dell’impegno a suo tempo assunto con l’intera comunità ragusana, con la comunità studentesca, con i vertici dell’ateneo.
Si richiede un intervento da parte di S.E., mediatore in quella fase difficoltosa per giungere alla sottoscrizione della transazione , richiamando con vigore istituzionale il massimo rappresentante dell’Ente Provincia ,che disconosce del tutto l’adempimento degli obblighi e il ruolo che gli è stato assegnato da parte della comunità ragusana!
Non è concepibile che il Commissario dell’Ente Provincia possa in futuro con il suo disinteresse istituzionale arrecare un notevole danno alla comunità intera in previsione della successiva rata di Ottobre,di ben più considerevole entità; non è ammissibile che avvenga ciò , si prega e si chiede a S.E. di intervenire a far sì che non si disperda lo sforzo economico sostenuto sino ad oggi, il lavorio diplomatico attuato dai suoi massimi rappresentati istituzionali e politici per mantenere la presenza universitaria a Ragusa, innervando così il tessuto sociale , culturale, economico, e nel contempo proseguendo e rinsaldando ancor di più il rapporto con l’Università di Catania.
Se il Commissario della Provincia regionale di Ragusa non vuole o non è in grado di ricoprire il ruolo che la comunità ragusana gli ha delegato all’atto della transazione, allora in tal caso dovrà farsi carico S.E. il Prefetto Vardè individuare con la Sua saggezza e competenza la soluzione istituzionale per la preservazione dell’Università a Ragusa.
Cordiali saluti
Lettera firmata