“L’accordo tra Regione ed Eni che permetterà anche la ripresa delle trivellazioni del pozzo Tresauro 2 confermano ancora una volta che sulla provincia di Ragusa ci sono poteri forti che hanno messo le mani su questo territorio”. Il presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Occhipinti, oltre ad esprimere compiacimento per la ripresa delle perforazioni che darà lavoro a quasi 200 persone tra diretto ed indotto, in una riflessione a voce alta chiede ancora: “Ma se la trivellazione a Tresauro era stata bloccata perché in contrasto con il piano paesaggistico ora cosa è accaduto? Perché adesso il Governatore Lombardo si è accorto che era tutto in regola e che ad agosto era stata fatta una forzatura? Perché solo ora il Governatore si è accorto che il Soprintendente Ferrara aveva visto bene ed invece lo ha bloccato nella sua azione? Credo che questa provincia ha bisogno delle spiegazioni perché non è “babba” come pensa qualcuno.
Semmai ha delle persone corrette, rispettose delle istituzioni. I soprusi – dice Occhipinti – non potranno più essere accettati. Perché se la memoria non mi tradisce un primo stop alle trivellazioni era stato dato dal soprintendente Vera Greco. Poi, l’attuale soprintendente Ferrara aveva riconosciuto che Tresauro non faceva parte dei vincoli del piano. Ma il giorno dopo dalla Regione è arrivato lo stop. Stiamo parlando di un pozzo Enimed che aveva una concessione del 2008 ed un’autorizzazione comunale antecedente all’adozione del piano paesistico, di quell’adozione blitz da parte dell’allora assessore Armao. Ho sempre temuto che in provincia di Ragusa si stavano sempre più annidando poteri forti della vicina Catania.
Questo non mi sta bene ed invito i rappresentanti istituzionali e politici di questa provincia ad una reazione forte. Non è più possibile subire, bisogna agire”.