ADESIONE AL MANIFESTO “SALUTE NELLE CITTA’: BENE COMUNE”

 

Il nuovo concetto di salute non si riferisce soltanto alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma si amplia, comprendendo gli aspetti psicologici, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica sociale e culturale. Non è più possibile trascurare, insomma, il ruolo delle città come promotrici di salute. Ecco perché il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Mario D’Asta, ha presentato la proposta per una deliberazione del civico consesso avente ad oggetto l’adesione del Comune al manifesto “Salute nelle città: bene comune”. A tal proposito l’Oms ha coniato il termine “healthy city”, che non descrive una città che ha raggiunto un particolare livello di salute pubblica, piuttosto una città che è conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che, quindi, mette in atto delle politiche chiare per tutelarla e migliorarla. Ogni cittadino ha diritto ad una vita sana ed integrata nel proprio contesto urbano. La salute dei cittadini deve essere il fulcro di tutte le politiche urbane. E’ necessario assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini, aumentando il grado di autoconsapevolezza, inserendo l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano, incoraggiando stili di vita sani nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie, promuovendo una cultura alimentare appropriata attraverso programmi dietetici mirati e prevenendo l’obesità, ampliando e migliorando l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo, sviluppando politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare, creando iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria  con particolare riferimento alle malattie croniche (trasmissibili e non trasmissibili), considerando la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano, studiando e monitorando a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini, attraverso una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti. Queste le linee guida più importanti inserite nel manifesto che può e deve diventare l’orizzonte di una città che guarda al futuro.

“Si tratta di un manifesto – afferma l’esponente dem – che delinea i punti chiave che possono guidare le città a studiare ed approfondire i determinanti della salute nei propri contesti urbani, facendo leva su di essi per escogitare strategie per migliorare gli stili di vita e lo stato di salute del cittadino. Ogni punto del manifesto contiene le azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo, promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico-privati per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto dei determinanti di salute nei contesti urbani”. Tra l’altro, il manifesto in questione gode del patrocinio di Anci, Anci-Federsanità, istituto superiore di Sanità e Cities changing diabetes. “Questo manifesto – aggiunge D’Asta – nasce dalla necessità di rivedere il nuovo concetto di salute e di applicarlo con iniziative concrete. Non possiamo non pensare come l’esponenziale sviluppo urbano, cui il mondo ha assistito e che ha modificato in profondità lo stile di vita della popolazione e ha trasformato il contesto ambientale e sociale in cui viviamo con una rapidità eccezionale, ha fatto sì che l’urbanizzazione creasse tutta una serie di problemi. Quali? Da un lato riduce l’equità, dall’altro genera tensioni sociali e introduce minacce per la salute delle persone. Dobbiamo dire che la configurazione attuale delle città e, più in generale, l’urbanizzazione presentano per la salute pubblica e individuale numerosi rischi ma anche parecchie opportunità. Ecco perché chiedo che il Consiglio comunale di Ragusa possa valutare con la massima attenzione l’adesione a questo manifesto. Diventa sempre più necessario offrire alle istituzioni e alle amministrazioni locali un luogo e uno spunto di riflessione per il dibattito pubblico da potere trasformare in proposte concrete di azione politica, consentendo così alle città di aiutare le popolazioni ad adottare stili di vita salutari. Sono convinto che un dibattito in Aula su questo argomento ci aiuterà ancora di più a mettere in rilievo le peculiarità di questo percorso che comunque va attuato per comprender quali sono i risultati che potrebbero arrivare con una città conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che quindi mette in atto delle politiche chiare per tutelarla e migliorarla. Chiederemo che anche il Comune di Ragusa si allinei a questo percorso”.