AEROPORTO AL DI LA’ DELLE POLEMICHE MANCAVANO ROSE E FIORI

Ci eravamo astenuti dal dare seguito alla istanza del lettore che ci chiedeva di perorare la sua causa presso i vertici della società gestore dell’aeroporto di Comiso, (Lettera al Direttore del 22 maggio u.s, titolo “il carrettino dei gelati”), al fine di potersi installare con il suo camion-bar all’interno dell’area aeroportuale, per sopperire alla temporanea mancanza del servizio di ristoro all’interno dell’aerostazione.

Ritenevamo la richiesta alquanto strana, considerando che non sarebbe stato opportuna la presenza di una tale struttura mobile nel contesto del nuovo aeroporto, ma stamane ci siamo dovuti ricredere in merito alla nostra opinione, dal momento che abbiamo potuto constatare come, per i vertici di SOACO, la cosa non è poi tanto disdicevole.

Invero il sottoscritto ha pensato, per un attimo, che sin fosse voluto rispondere, per un attimo, con una eccellente dose di spirito, alla nostra pubblicazione della lettera, ma poi ha prevalso la convinzione che le due strutture sistemate lungo il viale di acceso all’aerostazione fossero state autorizzate con piena cognizione di offrire un servizio agli intervenuti alla cerimonia di inaugurazione.

La mancanza del servizio di ristoro resta, comunque, una grave carenza nel contesto di una struttura di innegabile bellezza architettonica ed estetica, con interni che lasciano a bocca aperta il visitatore.

Tralasciando le polemiche delle ultime ore sulla opportunità di procedere ad una ennesima inaugurazione e di rendere operativo l’aeroporto con molto anticipo sull’inizio effettivo delle attività di volo, numerosi sono gli interrogativi che si pongono i non addetti ai lavori.

Gli interni eleganti e moderni sono impreziositi da una serie di opere d’arte, quadri e sculture, degni di menzione: ci hanno colpito le sculture in pietra di Comiso di Alfio Nicolosi, artista catanese di Zafferana Etnea, costituisce parte integrante della struttura la “Grande Finestra. La conquista del volo” che ci ricorda tanto la ‘Finestra sul Mare’ della Fiumara d’Arte, le pareti sono adornate da numerosi quadri che hanno per tema il volo e gli aerei. Tutto è elegantemente messo a punto e ne deriva che ci sarà stata una attenta attività di valutazione e selezione, necessariamente parallela agli adempimenti e ai passaggi burocratici per l’acquisto. Lo stesso non si è arrivati a fare per i depositi del carburante, per i servizi di ristorazione, per i negozi, nemmeno rose o le più economiche violette per le aiuole, forse solo pulite da cartacce e cicche di sigarette. Si può dire, appunto, che non sono tutte rose e fiori.

All’interno manca poi un sia pur minimo riferimento di carattere turistico: ci riferiamo in primis a qualche dipinto o stampa, anche con sintetiche didascalie, sulle emergenze artistico architettoniche della Provincia, per non dire che sarebbero utili riferimenti a tutta l’area del sud-est della Sicilia. Anche spazi a disposizione dei Comuni, naturalmente a pagamento, per promuovere siti ed eventi. Non un accenno a uffici turistici o sportelli della Pro Loco, cosa questa per cui non c’erano particolari adempimenti o allestimenti da predisporre. Se fuori si è voluta allestire la parata dei taxi bianchi (mai visti tanti e tutti assieme in provincia) si poteva allestir la parata degli addetti all’ufficio informazioni turistiche, con tanto di materiale.

Ci verrà detto che c’è ancora tempo per queste cose, ma allora può aver ragione Taverniti quando dice che c’è stata troppa fretta.

E la fretta non ha fatto pensare ad eliminare la bruttura dei materiali lasciati proprio di fronte all’ingresso, come pure a far splendere alcune vetrate offese dalla intemperanza dell0a sabbia africana

In ultimo una constatazione in ordine all’ormai conclamato e assodato sacrificio degli spazi per pubblicità sull’altare della moderna architettura. Solo che, con gli spazi pubblicitari, come direbbe Tremonti, si mangia, e si mangia bene. A prima vista non si identificano spazi adeguati e di livello per pannelli pubblicitari, come, penso, non si sia affrontato il problema di una gara d’appalto per la concessione degli spazi pubblicitari, che prevede i suoi tempi burocratici oltre a quelli per la stipula dei contratti.

E, al riguardo, si spera, di non cadere nell’errore di preferire ditte locali con la quasi inevitabile conseguenza di vedere solo spazi di ditte nostrane, così da offrire al turista, non tanto le pubblicità espressamente di carattere turistico, queste sì che devono essere locali, alberghi, ristoranti famosi, prodotti tipici, agenzie di viaggio, servizi in genere per il turista, quanto piuttosto  la pubblicità del parrucchiere, del negozio di abbigliamento o del produttore di impianti fotovoltaici, solo per citarne alcuni. E’ indispensabile ricorrere ad aziende specializzate, con un grosso portafoglio clienti, in grado di assicurare la presenza di marchi prestigiosi, a livello regionale e nazionale, al fine di caratterizzare, anche in questo senso l’importanza della struttura.

Principe di Chitinnon