Aeroporto di Comiso, esplode la protesta: territori in cerca del futuro dello scalo. Intanto Sac annuncia 3 milioni di euro

Protesta stamani davanti all’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso la manifestazione organizzata dal Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’Aeroporto di Comiso, un appuntamento che ha mobilitato cittadini, rappresentanti istituzionali e imprenditori del Sud-Est siciliano. Nonostante la partecipazione sia stata significativa, con un buon numero di presenti, l’affluenza è stata inferiore alle aspettative.

Tra i partecipanti si sono distinti alcuni sindaci, tra cui quelli di Chiaramonte Gulfi, Acate, Vittoria e Caltagirone, che hanno portato il loro sostegno alla causa dello scalo comisano.

Le motivazioni della protesta


La manifestazione è nata dalla volontà del Comitato di denunciare lo stato di abbandono e l’incertezza sul futuro dello scalo, gestito dalla SAC (Società Aeroporto Catania e Comiso). Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dagli organizzatori, le rassicurazioni ricevute da SAC si sono rivelate inefficaci, e la mancanza di azioni concrete sta mettendo a rischio non solo l’operatività dell’aeroporto, ma anche le prospettive economiche e sociali dell’intero territorio.

“Le aziende del Sud-Est siciliano soffrono la mancanza di collegamenti aerei efficienti,” si leggeva nel comunicato diffuso dal Comitato. “Un aeroporto pienamente operativo faciliterebbe gli scambi commerciali e i flussi turistici, fondamentali per il territorio.”

Un appello per il futuro


L’aeroporto “Pio La Torre”, situato in una posizione strategica, è considerato una risorsa cruciale per lo sviluppo economico e sociale delle province di Ragusa, Caltanissetta e Catania. I manifestanti hanno sottolineato l’importanza di garantire collegamenti regolari per studenti universitari, lavoratori fuori sede e utenti con esigenze mediche, rafforzando il ruolo dell’aeroporto come “ponte” tra il Sud Italia e l’Europa.

La manifestazione si è svolta in un clima pacifico ma determinato, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sul futuro dello scalo. Il Comitato si è detto disponibile a continuare il dialogo con le istituzioni, chiedendo però azioni concrete per evitare che l’aeroporto perda la sua funzione strategica.

Resta ora da vedere se la mobilitazione di oggi riuscirà a smuovere le acque e a portare a una svolta nella gestione dello scalo di Comiso, così caro alle comunità del Sud-Est siciliano.

Intanto proprio era in corso la protesta la Sac, la società dell’aeroporto di Catania che lo gestisce, ha diffuso un baldanzoso comunicato stampa con cui rilancia un annuncio del presidente Schifani circa 3 milioni di euro da parte appunto della Regione.

A questi fondi si aggiungono 1,6 milioni di euro provenienti dai fondi Ex Insicem, messi a disposizione dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa.

“La misura adottata dalla Regione rappresenta un passo cruciale per lo sviluppo della nostra comunità,” ha dichiarato la sindaca di Comiso, Maria Rita Annunziata Schembari. “L’espansione dello scalo garantirà migliori collegamenti e nuove opportunità sia per il turismo che per il commercio, consolidando l’identità del territorio e rendendo la mobilità più moderna e accessibile.”

La Sac, che annuncia anche che la progettazione dell’area cargo dovrebbe concludersi entro 45 giorni, spiega che si sta lavorando per il rilancio dell’aeroporto.
Anche l’amministratore delegato di SAC, Nico Torrisi, ha sottolineato l’importanza del contributo regionale: “Questo intervento permetterà allo scalo di accogliere nuove realtà, stimolando una crescita economica sostenibile e migliorando la qualità della vita dei cittadini. Un aumento del traffico passeggeri non è solo un segnale di sviluppo economico, ma rappresenta anche una valorizzazione del nostro patrimonio culturale.”

Solo annunci ad effetto


“Nulla di nuovo per i soldi che arrivano dalla Regione, aeroporto ennesima incompiuta di questa provincia”

“Ogni tanto Schifani, sicuramente sollecitato da qualche deputato locale, si sveglia e rilancia su Comiso coi soliti milioni di euro spesi male e con il fantomatico progetto Cargo di cui gli imprenditori di Aeriblei hanno già detto quello che pensiamo anche noi comunicando di ritirarsi: ‘Meglio perdere che straperdere’”. Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, nel giorno in cui davanti all’aeroscalo si è svolta la manifestazione del Comitato a difesa dell’aeroporto degli Iblei. “Nulla di nuovo sotto il sole per ciò che riguarda i soldi che arrivano dalla Regione: si tratta sempre dello stesso fondo che, di anno in anno, viene rimpinguato e che non ha mai risolto alcun problema. È infatti il capitolo per gli aeroporti minori che viene finanziato come contentino privo di prospettiva. Il dato di fatto è che il rilancio non lo vediamo”.

Tra i presenti anche il coordinatore provinciale del M5s, Federico Piccitto, ex sindaco di Ragusa: “L’aeroporto di Comiso si inserisce come l’ulteriore incompiuta di questa provincia così come le autostrade. La verità è che dobbiamo sempre farci bastare qualcosa, un territorio che è sempre mortificato in quelle che sono le prospettive di sviluppo e in questo c’è tutta una classe politica provinciale che non spinge nella stessa direzione. A noi non va bene così e faremo tutto il possibile per fare in modo che l’aeroporto di Comiso cresca in termine di voli e passeggeri, a prescindere dal progetto cargo che non può essere certamente la panacea di tutti i mali”.

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