Il 15 agosto come è noto è la festa dell’Assunta. Un tempo era considerata festa solenne e il ferragosto, nominato quasi per caso. Ora è esattamente il contrario. Ma le solennità religiose hanno ancora la loro ragion d’essere e molte persone osservano e partecipano a queste manifestazioni. Basta prendere ad esempio la Madonna di Portosalvo che viene portata suggestivamente in processione in mare a Marina di Ragusa. Troviamo dovunque in tutta Italia chiese e santuari mariani e molti di loro contengono ex voto.
Nel Museo Diocesano Tridentino, è stata allestita una mostra intitolata Affidarsi al cielo. Arte e devozione a Montagnaga di Piné.
Il culto a Piné è nato perché Giacomo Moser, un contadino dell’Altopiano, andò diverse volte in pellegrinaggio alla Madonna di Caravaggio nel Bergamasco e portò a casa un’immagine della Madonna che esponeva ogni 26 maggio nella chiesa di Montagnaga su un altare e così dava modo ai compaesani di poterla vedere. Molti ne erano diventati devoti e tra il 1729 e il ’30 apparve per cinque volte a una pastorella Domenica Targa, tra i prati e la chiesetta, la Vergine di Caravaggio e divenne un luogo molto venerato del culto mariano e meta di pellegrinaggio.
Al posto della piccola cappella alpestre sorse una chiesa intitolata a s. Anna, ampliata più volte in seguito l’afflusso continuo di pellegrini provenienti da tutto il Trentino e il Veneto. Ben presto si ebbe notizie di guarigioni miracolose e nel nuovo altare dedicato alla Madonna di Caravaggio cominciò ad essere adornato di numerosi ex voto donati dai pellegrini in testimonianza della grazia ricevuta.
Attualmente la raccolta conta più di mille esemplari di cui 413 ex voto sono stati riconosciuti di interesse culturale, catalogati e restaurati e la mostra ha proposto una significativa selezione di 235 opere, che vanno dal XVIII e XX secolo, con l’intento di mostrare più livelli di lettura e che rappresentano una parte importante della storia della devozione, dei costumi e delle attività umane.
La mostra propone al visitatore una ampia panoramica suddivisa in quattro sezioni:
Trasposizione di un culto lombardo in terra trentina.
Di carattere introduttivo vuole rievocare il contesto storico, culturale e religioso di riferimento delle tavolette esposte. È in questa sezione che si trova il più antico ex voto di Piné, per il culto della Madonna di Caravaggio, datato 1725 e alcune tavolette realizzate tra il 1730 e il 1741. In queste immagini la Madonna è associata a devozioni locali (il Simonino, S. Vigilio, S. Romedio, S. Anna) a santi molto popolari (S. Francesco, S. Antonio da Padova, S. Floriano) o a classiche immagini sacre (il Crocifisso con Maria e S. Giovanni).
Rappresentare la Grazia.
La sequenza degli ex voto che segue focalizza l’attenzione sul rapporto che il dipinto votivo crea tra piano umano e quello divino, tra terra e cielo. L’incontro tra la presenza umana e quella divina appare ambientato tra diversi scenari: un paesaggio rurale, le pareti di una chiesa, lo spazio domestico, dove si manifesta la grazia, ora avvolta in una fitta coltre di nubi, ora quasi sullo stesso piano dell’offerente. Non manca l’artificio scenico della tenda-quinta che simile a un sipario separa e definisce la sfera celeste da quella terrena. Va sottolineato che gli ex voto non proviene solo dal popolo, ma anche dalla borghesia e dalla nobiltà.
Gli ex voto non sono solo dipinti ma si hanno anche ricami e misti (dipinti e ricamati) e addirittura fotografici.
Ruolo della donna come mediatrice di grazia.
Il focus di quest’altra sezione della mostra si trova nella seconda sala ed è la figura femminile che fa da ‘tramite’ ossia richiedente la grazia più che destinataria. In centro al locale espositivo c’è esposta una culla antica simile a quelle che si trovano nei dipinti e che serve a rievocare il motivo per cui si chiedeva la grazia: la salute dei bambini e la salvezza delle anime dei neonati.
La grazia invocata.
È l’ultima sezione ed è suddivisa in sottosezioni tematiche: la grazia viene chiesta per esempio per una malattia, un incidente di viaggio o di lavoro, per essere scampati alla guerra (infatti ci sono anche ex voto collettivi), o una ingiusta condanna carceraria, ecc.
Questi ex voto sono una vivace testimonianza di fede, profonda e autentica che riescono a raccontare con immediatezza un fatto miracoloso e un momento particolarmente difficile della vita.
Per chi fosse interessato la mostra si conclude il 7 settembre. Ingresso gratuito al museo ogni prima domenica del mese.