AI CITTADINI, ALLE AUTORITA’ E ALLE FORZE POLITICHE

Come ricorderete nell’estate del 2008 è stata organizzata dalle Famiglie delle persone con disabilità grave e gravissima e dalle Associazioni per la Difesa e la Promozione dei Diritti dei Disabili – PRO. Diritti  H una petizione popolare avente come finalità : 1) la creazione di  una Unità di Accoglienza dedicata a soggetti gravi e gravissimi, 2) il potenziamento del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata ai Disabili, 3)la creazione di un centro per la riabilitazione di postcomatosi L’obiettivo è stato  quello  di raggiungere un alto numero di firme   per indurre i nostri governanti a scelte   sagge ed ispirate al bene comune. Si sono raccolte in due mesi quasi 20.000 firme ed ancora adesso attendiamo risposte concrete. Ma si sa che i tempi dei malati sono molto diversi da quelli della politica e…da tempo i ragusani non si arrabbiano e non s’indignano più. Cominciamo con il primo punto. “Da non addetto ai lavori  avevo  esposto un  mio  pensiero a proposito di un eventuale utilizzo del “Centro per gravi” (come era definito nella carta dei servizi dell’USL 7 di Ragusa) presso l’ex Ospedale G.B. Odierna ubicato in piazza Igea a Ragusa. Avevo suggerito che i locali, dove si elaborano anche le pratiche burocratiche dei disabili, potevano   essere occupati dai disabili in “carne ed ossa”  e di chiudere   al traffico motorizzato i giardini interni alla struttura ospedaliera per consentire la fruizione di essi  ai disabili e alle rispettive famiglie.  In questo centro, oltre al potenziamento della residenza sanitaria assistita esistente, si poteva   creare  una unità di accoglienza    per  soggetti con gravi patologie   provenienti da centri di riabilitazione intensiva, o dal proprio domicilio,  permettendo alle famiglie spossate dalla fatica di riposarsi per qualche periodo.  In seguito ad accordi con il Manager  dell’ASL7 avv. Manno, nel corso dello scorso anno era prevista l’inaugurazione, entro il mese di giugno del 2009, di un reparto per gravi presso l’ex ospedale G. B. Odierna, affiancato, ma doverosamente separato, da quello esistente dei dementi tranquilli. Questo reparto adeguato  ed attrezzato (soprattutto di personale medico e di un congruo numero di infermieri e personale competente )  poteva curare ed accogliere persone gravi e gravissime come quelle  tracheotomizzate ( in stato vegetativo, SLA, ictus etc ) e doveva servire  per accogliere i tanti ragusani gravi che vogliono  tornare a Ragusa dai centri di riabilitazione o dalle rianimazioni. Qualche mese fa ho visitato il reparto ed ho notato che le camere e i corridoi sono stati pitturati e alle finestre ci sono delle tende colorate, però… mancavano soltanto i letti, i comodini,  gli armadietti, le attrezzature medico- sanitarie e..il personale !. Che fine ha fatto l’inaugurazione del centro? La domanda la voglio rivolgere ai dirigenti sanitari e ai politici locali. A loro chiedo anche se conoscono i seguenti fatti di cui sono venuto a conoscenza di recente (  e di cui esistono i documenti):

1.Nel 1990 la Regione Siciliana stanzia  un miliardo e seicento milioni di vecchie lire per la ristrutturazione del G. B. Odierna con l’obbligo di  creare un reparto per il recupero e l’assistenza a soggetti portatori di handicap e soggetti postcomatosi. 2.Nel 1991 la Regione minaccia di revocare lo stanziamento nel caso di mancanza di volontà di presentare il progetto di ristrutturazione da parte delle autorità sanitarie ragusane. 3.Nel 1992 il progetto viene presentato (*). 4.Nel 1995 è ammesso il finanziamento per “l’assistenza e il recupero di 20 soggetti portatori di handicap”(atto delib n. 14406 del 25/1/95 dell’Assessore alla Sanità Antonio Borrometi) .

Sempre ai dirigenti e ai politici locali, che negli ultimi decenni si sono occupati di sanità, chiedo perché il reparto per postcomatosi , a suo tempo ristrutturato, è stato adibito agli uffici che si occupano di sanità. Molte sono le persone che hanno visto nei muri di questi uffici, alle spalle degli impiegati, tubi di ossigeno e quant’altro che dovevano servire per i malati gravi e poi coperti con l’intonaco. Misteri della politica ragusana!  Mi risulta che, attualmente, nella struttura c’è una RSA con 30 posti, un reparto con 15 posti dove sono ricoverati i dementi tranquilli trasferiti da Scicli più di 5 anni fa e dovrebbe esserci un reparto per post-comatosi. se qualcuno grida allo scandalo viene visto dalla maggior parte della gente iblea come il disoccupato che si vede in televisione mentre protesta sopra il tetto della fabbrica dove lavorava. Perché turbarsi la serata? Meglio cambiare canale.

Secondo punto   Se lo Stato dovesse prendersi cura dei disabili gravissimi  dovrebbe spendere per ognuno di loro ingenti somme per mantenerli in vita; invece, in mancanza di tali strutture, provvede ad inviare al domicilio delle suddette famiglie, per poche ore, del personale per la fisioterapia e per la cura del corpo dei pazienti, lasciando l’onere più gravoso dell’assistenza alle famiglie. Ci sono comuni (es. quello di Ragusa) che sono riusciti ad erogare il servizio ADI, altre invece che non hanno potuto  farlo  perché la Regione Siciliana non ha inviato i fondi ed hanno interrotto per mesi tale servizio. A proposito della cronica mancanza di fondi erogati dalla Regione così scrivevo all’Ass. Russo:”Sappiamo che  la Provincia di Ragusa per l’anno 2008 ha avuto un accreditamento per l’assistenza riabilitativa di circa 4 milioni di euro mentre ad esempio, la Provincia di Trapani  ne ha avuti circa 20 milioni. Le famiglie dei disabili si chiedono se è stata la Sanità regionale ad imporre   tagli oppure se sono state le AUSL delle varie provincie ad essere diversamente solerti ed “attente” nelle richieste di fondi per l’assistenza dei  malati bisognosi di cure.  Siamo d’accordo che si devono eliminare gli sprechi nella Sanità ma non si può risparmiare sulla pelle dei malati gravi e gravissimi e sulle famiglie che amorevolmente li assistono.  Ciò è’ incomprensibile anche perchè la spesa procapite per ogni cittadino ragusano è di circa 13 euro mentre per un cittadino di Trapani è di circa 45 euro.”  Il servizio domiciliare integrato, data la grande utilità che ha per gli ammalati, nel futuro sarà adeguatamente potenziato oppure con la scusa immorale (e anticostituzionale) delle esigenze di bilancio decurtato?  

 Terzo punto   Nella legislatura precedente erano stati promessi alla nostra provincia 20 posti di riabilitazione per postcomatosi ma non sono mai stati realizzati.  Il  Prof. Lagalla, allora assessore alla sanità, decretò il potenziamento di posti letto per unità di risveglio e per speciali unità di accoglienza permanente a Mistretta (ME) e a Cefalù  dimenticando l’accordo fatto con i politici ragusani per l’istituzione di un reparto in Provincia di Ragusa”. Vi ricordo che la mancanza di centri di questo tipo in Sicilia (e nel sud del paese) comporta l’intasamento dei reparti di rianimazione dove  i traumatizzati gravi permangono, senza poter usufruire dei servizi propri della riabilitazione, per periodi che vanno ben oltre le loro necessità. Ciò vuol dire non fornire la dovuta riabilitazione ad un alto numero di malati e, nello stesso tempo, togliere posto alle emergenze gravissime come quelle di ragazzi che subiscono incidenti d’auto o di persone colte da ictus. E non solo!  Si perdono preziosissime occasioni di riabilitazione per i pazienti; infatti, se si interviene tempestivamente con la riabilitazione, un traumatizzato grave può recuperare, a seconda della gravità del trauma, tutte o   parte delle funzioni perdute. Se Bossi  dopo l’ictus si fosse trovato a Ragusa avrebbe recuperato la sua pimpante vitalità? Fortunato lui che si è trovato nel Nord dove i centri di riabilitazione abbondano e sono (in generale) di ottima qualità. Conclusione 

Colgo l’occasione per informarvi che sette generosi ragusani hanno fondato l’associazione onlus “Centro Risvegli Ibleo” ed hanno pensato di realizzare una struttura di accoglienza per persone in stato vegetativo o in stato di minima coscienza. L’opera completa dovrebbe avere 70/80 posti letto  10 dei quali, ubicati in appartamentini di 45 mq riservati alle persone in  stato vegetativo e ai loro familiari per consentire l’eventuale “risveglio”; gli altri invece destinati a persone con altre patologie neurologiche (es. stati di minima coscienza stabilizzati,   ictus, sclerosi multipla, SLA, etc…).

Il Comune di Ragusa ha già donato un terreno di 9000 mq ed esiste già un progetto per la realizzazione della struttura. E’ di vitale importanza  realizzarla al più presto considerato che  centri  simili in tutto il Sud del paese  non ce ne sono e che, essendo una onlus senza fini  di lucro, la struttura sarà gestita e controllata  da tutti i  soci e dagli  utenti (che hanno tutto l’interesse a far si che i loro familiari malati siano curati nel miglior modo possibile). Poiché i soldi che occorrono per la realizzazione dell’opera sono tanti allora  ho chiesto al Presidente della Repubblica di fare avere alla suddetta onlus i soldi sequestrati alla mafia. Ancora non ho ricevuto notizie ma spero  che si attivino i canali giusti per ottenere i fondi. I ragusani, quando vogliono, sanno  fare le cose per bene (pensiamo all’AVIS, fiore all’occhiello della sanità nazionale), per questo penso che il suddetto centro, con l’aiuto di tutti può diventare una struttura d’eccellenza per la Sicilia e per il Sud del paese. Dal prossimo anno si può devolvere nella dichiarazione dei redditi il cinque per mille e già da qualche mese è iniziata la raccolta fondi. Per informazioni potete visitare il sito: www.centrorisvegli.it

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