AL “VERDE” IL VERDE PUBBLICO A RAGUSA

Il sindacato I.S.A. , attento osservatore del verde pubblico di Ragusa, si chiedeva da diverso tempo, ancora prima delle elezioni, chi fosse stato il successore dell’ assessorato al ramo.

Non certo per curiosità , ma solo, per capire se fossero  preparati nella materia ” botanica “.

Mi chiedo e mi domando, da inesperta in materia, ma curiosa di conoscere se l’oleandro è una pianta adatta per bordure o siepi e nella fattispecie, utilizzati negli sparti traffici . In particolar modo, ci riferiamo a quello sulla strada provinciale S.P.25 Ragusa Marina di Ragusa.

Dove , in questi giorni, è stata avviata la lavorazione della potatura, non capiamo se chi la espleta, lo fa con diligenza e conoscenza della materia, ma a primo acchitto ci sembra una mano molto sconsiderata e azzardata.

Per nostra informazione ci siamo un tantino documentati sulla materia:

L’oleandro presenta delle caratteristiche particolari che lo rendono non solo una pianta altamente decorativa ma anche particolarmente resistente ai fattori ambientali. La temperatura ideale per la sua coltivazione è intorno ai diciotto gradi ma vista la resistenza che la caratterizza, questa pianta riesce a svilupparsi anche in presenza di temperature alte, fino ai quarantacinque gradi, o molto basse, intorno allo zero. In ogni caso, l’oleandro ama molto la luce per cui va piantato in una zona bene esposta al sole. La fioritura avviene durante tutto il periodo estivo fino ad inizio autunno.

Le specie di oleandro esistenti sono diverse. Tutte le varietà presentano delle caratteristiche comuni come ad esempio la fioritura rigogliosa e vivace nei colori e le foglie perenni dalla consistenza coriacea. Inoltre, tutte le parti della pianta sono tossiche e possono quindi irritare la pelle. 

Per questo, nel trattare l’oleandro bisognerà fare sempre molta attenzione ed indossare guanti spessi da giardinaggio. Tra le varietà maggiormente diffuse troviamo il Nerium Oleander ed il Nerium Indicum. Il Nerium Oleander è senza dubbio la più nota ed è caratterizzata da rami flessibili con foglie in gruppi di due o tre elementi, prive di picciolo ed allungate.

 

fiori, caratterizzati da un intenso profumo, possono essere semplici o doppi e presentano una grande varietà di colori, che va dal bianco al rosa fino a colori sgargianti come il giallo, il rosso ed il lillà. Le dimensioni sono in genere notevoli. 

La pianta può infatti arrivare anche a sei metri d’altezza se coltivata a terra mentre in vaso non supera i due metri. Il Nerium Indicum invece, conosciuto anche col nome di Nerium Odorum, è diffuso soprattutto in Oriente. È molto simile al Nerium Oleander ma presenta delle dimensioni più ridotte ed i fiori possono essere di colore bianco o rosa chiaro.

Coltivazione e cura dell’oleandro

L’oleandro è una pianta che non presenta difficoltà particolari nella cura e nella coltivazione. D’altra parte, per farlo crescere in modo sano e rigoglioso e per ottenere gli effetti decorativi che questa specie può offrire, bisogna rispettare alcune regole ben precise.

Innanzitutto va detto che l’oleandro può essere piantato sia a terra che in vaso. Questa seconda opzione va preferita se non si dispone di spazio adeguato oppure in presenza di temperature particolarmente rigide. Nel corso di inverni molto rigidi infatti, anche se la pianta riesce a sopportare temperature vicine allo zero,  può essere utile effettuare un invaso e tenere l’oleandro al coperto mentre successivamente, con l’arrivo della primavera e fino all’autunno, il vaso potrà essere  essere di nuovo esposto all’aperto senza problemi.

Per quanto riguarda il terriccio, l’oleandro non ha esigenze particolari. Per una buona crescita infatti,  sarà sufficiente optare per un terreno sufficientemente fertile. L’innaffiatura invece dovrà essere regolare senza esagerare nella quantità d’acqua e bisognerà assicurarsi che il terreno rimanga sempre umido.

Se l’oleandro è coltivato in vaso, per evitare dannosi ristagni, è consigliato mettere dei pezzetti di coccio in fondo al vaso per favorire il defluire dell’acqua in eccesso. Come ricordato, l’oleandro ha bisogno di molta luce ed aria per cui dovrà essere collocato in una zona esposta al sole e ben areata. Se la pianta è tenuta al coperto, bisognerà comunque fare in modo che riceva un’adeguata quantità di luce senza però esporla direttamente alle finestre.

Anche la potatura e la concimazione devono essere eseguite in modo ben preciso. La potatura dovrà avvenire in modo deciso, dal momento che si tratta di una pianta che cresce molto velocemente e spesso in modo disordinato. Il periodo ideale in cui intervenire è l’autunno, subito dopo la fioritura estiva. Per rinforzare la pianta è necessario ridurre i rami laterali di almeno venti centimetri ed eliminare i fiori appassiti mentre gli steli fioriti dovranno essere accorciati per metà della lunghezza.

La concimazione invece va eseguita durante l’estate, con fertilizzanti liquidi disciolti in acqua da applicare almeno ogni due settimane. Se si sceglie di coltivare l’oleandro nel vaso, bisognerà effettuare periodicamente il rinvaso. 

Questa operazione si rende necessaria quando la pianta è cresciuta molto ed il vaso è troppo piccolo per poter ospitare le radici. Il nuovo contenitore dovrà quindi essere più ampio rispetto al precedente, fino ad un massimo di trenta centimetri. Negli anni a seguire, sarà sufficiente togliere alcuni centimetri di terreno, tra i due e i cinque, e sostiturli con terriccio nuovo.

Se si vuole invece moltiplicare la pianta di oleandro, il metodo più veloce è quello della talea. Dopo aver tagliato rametti di circa dieci-quindici centimetri, bisognerà collocarli in un bicchiere d’acqua. Quando le radici saranno cresciute raggiungendo una lunghezza di almeno due centimetri e mezzo, dovranno essere piantate con del terriccio in un vaso. Dopo un paio di stagioni, l’oleandro ormai cresciuto e ben radicato  potrà essere piantato definitivamente. 

Per quanto riguarda le patologie che possono colpire l’oleandro, quella più diffusa e pericolosa è la cocciniglia. Si tratta di insetti che, se non combattuti tempestivamente, possono danneggiare gravemente la pianta. I sintomi della cocciniglia sono soprattutto piccole protuberanze e formazioni biancastre sulle foglie. I rimedi più efficaci da adottare sono l’alcool denaturato, da applicare delicatamente sulle parti colpite, oppure, in casi più gravi, un insetticida specifico.

 

Quindi, la scrivente segreteria I.S.A. Intesa Sindacato Autonomo, sperando che la nostra presente segnalazione abbia una logica costruttiva , chiediamo a chi di competenza, che i lavori vengano eseguiti in sicura, giusta legge 81/2008 e applicando ogni genere di precauzioni e segnaletica adatta.

Inoltre chiediamo che le piante vengano trattate in maniera armonica del tipo eliminare rami bassi e trasformarli in alberelli , evitando l’utilizzo delle foglie a qualsiasi persona, mentre le altre piante vicine estirparle e sostituirle con rosmarino o piante prettamente aromatiche.