L’Ercole di Cafeo, che Alessandro Cecchi Paone propone di denominare “L’Ercole di Modica”, sarà oggetto di discussione nella trasmissione di domani, sabato 31 luglio, “Le Colonne d’Ercole”, in onda su Radio2 nel weekend dalle 18 alle 19 e 30, con Armando Traverso, Federico Biagione ed Elisa Isoardi. Alessandro Cecchi Paone si collegherà, con la fortunata trasmissione di Radio 2 alle 18.30, e avrà modo lanciare un messaggio non solo sull’Ercole di Cafeo ma sulle fatiche d’Ercole che è la denominazione dell’evento che vede cinque scultori all’opera nell’atrio di Palazzo san Domenico con altrettante sculture che saranno consegnate domenica 1 agosto al Centro Studi della Contea di Modica, ente organizzatore della manifestazione, nel corso di una serata, fissata alle 20.00 nell’atrio comunale, dove saranno presenti autorità istituzionali e del mondo della cultura. E’ proprio, ieri sera, Alessandro Cecchi Paone, alla presenza di numerosi turisti e di visitatori, dall’atrio di Palazzo San Domenico ha dato vita alla visita guidata alla Città. Un commento, fatto di riflessioni, pensieri, aneddotica con riferimenti storici e artistici, quella compiuta dall’inventore della “Macchina del Tempo”, che ha interessato un foltissimo gruppo di persone che lo ha seguito in Piazza Matteotti (parlando della diversa architettura dei palazzi e del sifilicomio Campailla), nel sagrato della Chiesa di Santa Maria di Betlemme (discettando sulla Modica fondata sui torrenti e sui cataclismi con i padri costruttori del tardo barocco l’hanno resa bellissima e immutabile), sotto le grotte vestire ai piedi del Castello (con precisi riferimenti a Tommaso Campailla e al nobel Salvatore Quasimodo) davanti casa Quasimodo per parlare della grecità del personaggio e della sua casa natale, e poi il riferimento all’Ercole che deve diventare il simbolo attrattivo della Città, come i Bronzi per Riace e il Satiro Danzante per Mazara. Un Ercole, che peraltro ha fortissimi legami con la genesi di Modica, che va riprodotto con un calco a grandezza naturale per fare da pista a quello ottimamente conservato al Museo Civico; un grandissimo e suggestivo esempio di scultura ellenistica con pochi paragoni in fatto di bellezza e sinuosità di forme. Il sagrato della Chiesa di San Pietro ha infine concluso il giro per la Città proprio di fronte al quartiere ebraico e questo da dato spunto per dire come Modica è stata città dove hanno convissuto diverse etnie in modo pacifico e costruttivo sino a quando non si consumò una delle pagine più oscure della storia della Contea e che porta il nome dell’Eccidio degli Ebrei. Per Alessandro Cecchi Paone Modica non deve e non può assomigliare ad altre Città: non può essere n Venezia a cui è stata accostata né Matera. Modica è Modica con il peso della sua storia costruita sulla magnificenza dei suoi Conti e governatori e sui suoi uomini illustri che hanno segnato la Via della nostra nazione.