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Alitalia cancella voli da Roma e Milano su Trapani. Anche in estate. Protesta da Musumeci
08 Giu 2020 21:34
A pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown dell’aeroporto di Trapani Birgi, la compagnia aerea Alitalia, attraverso una call conference con la dirigenza di Airgest, società di gestione dello scalo, ha improvvisamente e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. E, inoltre, Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo di rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016.
«Non siamo in grado di guadagnarci e allora andiamo via. Con queste poche parole ci hanno liquidati – denuncia il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -. L’incontro con cui ci hanno annunciato il sostanziale abbandono è durato pochi minuti e si è svolto alla presenza di Andrea Benassi, revenue management di Alitalia e Gianluigi Lo Giudice, vice presidente Ground Operation».
La notizia della fuga di Alitalia da Trapani, giunge dopo alcuni interventi polemici del presidente di Airgest, Salvatore Ombra che aveva sostenuto che le politiche del governo nazionale a vantaggio della cosiddetta compagnia di bandiera avrebbero messo in fuga le low cost e fatto schizzare in alto il prezzo dei biglietti. «Non voglio pensare che sia una vendetta – afferma Ombra – ma la tempistica è sospetta ed è fuori da ogni logica. La compagnia Alitalia così ampiamente sostenuta dallo Stato non può, riteniamo, abbandonare senza conseguenze un aeroporto e il suo territorio».
“Apprendo dal presidente di Airgest che Alitalia, la compagnia di bandiera, improvvisamente ha fatto sapere che non intende operare rotte con Roma e Milano da Trapani. Neppure in estate. E’ l’ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale. I trasporti aerei sono andati fuori controllo e il grido d’allarme delle compagnie low-cost è drammatico. Tutto questo sta indebolendo la nostra ripresa e rendendo difficile la vita dei siciliani. Domani mi aspetto una presa di posizioni del presidente Conte nei confronti di Alitalia, che dal governo centrale sta attendendo aiuto oltre ogni legittima misura. In caso contrario, ma conosco la sensibilità del premier, la Sicilia darà vita a proteste clamorose”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Alitalia, compagnia in cui sono stati spesi fiumi di risorse da parte dello Stato, decide a ridosso di una stagione turistica già molto complicata di cancellare le rotte dall’aeroporto di Trapani Birgi a Roma e Milano. Una scelta gravissima che rischia di colpire duramente l’economia siciliana”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Renato Schifani commentando le dichiarazione di Airgest, la società’ che gestisce lo scalo di Trapani. “A quanto apprendiamo, la decisione del vettore sarebbe giunta dopo alcune polemiche del Presidente di Airgest rispetto al rischio di fuga delle compagnie low cost, e al conseguente rincaro dei biglietti, derivante dalle politiche governative su Alitalia. Peraltro la compagnia non ha ancora firmato il contratto con il Comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016. Ho perciò presentato un’interrogazione urgente al governo: dopo i tanti inviti a viaggiare in Italia quest’estate, non si può lasciare che proprio la compagnia di bandiera penalizzi il nostro turismo interno cancellando le rotte con un tratto di penna senza considerare le ripercussioni di queste scelte”, conclude.
“La decisione di Alitalia di abbandonare l’aeroporto di Birgi rappresenta l’ennesimo tradimento della politica centrale nei confronti della Sicilia e dei siciliani che, con le loro tasse, hanno più volte contribuito a risanarne i bilanci. – dichiara Salvo Fleres, portavoce di Unità siciliana-LeApi -La folle scelta dell’importante vettore aereo italiano costituisce l’ennesima conferma del disinteresse del governo nazionale verso l’Isola e dell’incapacità del governo regionale a sapersi imporre con coraggio e determinazione contro i continui furti ai danni del popolo Siciliano e della sua economia.
Nelle mani dei partiti nazionali e dei loro manutengoli locali andrà sempre peggio. La Sicilia non si svende, ma i siciliani devono reagire- conclude Fleres.
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