Potrebbero essere concessi finanziamenti a condizioni agevolate a circa 700 iniziative grazie all’accordo sottoscritto stamani tra Banca europea degli investimenti e Banca agricola popolare di Sicilia.Si tratta del primo accordo del programma InvestiEu in Sicilia. Operativamente si inizierà a gennaio 2025
“La Banca europea degli investimenti, ha concesso una garanzia per 43,5 milioni di euro a finanziamenti per circa 80-85 milioni di euro, in base a ciò che andremo ad acquisire; nessun tetto massimo, ma pensiamo che potrebbero essere circa 700 i potenziali beneficiari”, spiega Saverio Continella, amministratore delegato di Baps, Banca agricola popolare di Sicilia
Il Fei, Fondo europeo di investimento, istituzione finanziaria che fa parte del gruppo Banca europea degli investimenti (BEI), ha stimato che circa 370 piccole e medie imprese, 250 studenti e 80 professionisti potrebbero esserne i beneficiari di finanziamenti a condizioni agevolate. Le direttrici sono sostenibilità aziendale, digitalizzazione e innovazione e formazione. Stamani alla sede della Baps di Ragusa è stato sottoscritto l’accordo siglato dalla vice presidente della Bei, Gelsomina Vigliotti e l’ Ad di Banca agricola popolare di Sicilia, Saverio Continella.
La Banca agricola popolare di Sicilia, assistita da Banca Finint, assume il ruolo di intermediario finanziario. “Ci siamo affidati alla intermediazione finanziaria di chi conosce il territorio e sa portare i nostri fondi dove c’è necessità – ha detto la vicepresidente della Bei, Gelsomina Vigliotti. Un percorso di studio dettagliato a monte, prima della sottoscrizione di questo accordo che prevede apporto finanziario da 43.5 milioni di euro da riversare in garanzie agli investimenti. “Abbiamo incrociato diversi obiettivi, la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione, e le professionalità, le ‘skills’ necessarie a intraprendere nuove attività. E le garanzie per la formazione di studenti e professionisti vogliono aumentare la capacità e gli strumenti per interpretarle” ha continuato Vigliotti che ha ricordato che il ruolo della Bei “è attrarre capitali”, una sorta di sigillo, di marchio di qualità, per attrarre investitori, un “amplificatore di risorse”, perché le “risorse pubbliche non sono sufficienti per fare salto di qualità; devono fare da moltiplicatore dei capitali privati”.