Una sala gremita di persone di ogni età, giovedì 7 novembre scorso all’Istituto della Cultura Italiana di Istanbul, in prima fila oltre alla Sua Rappresentante Dott.ssa Maria Luisa Scolari, il Presidente degli ex allievi del rinomato Liceo Italiano di Istanbul Alì Onaran , Consoli e Autorità locali e la sottoscritta, assistono tutti a un singolare show “Volare Modugno ed io”. Uno spettacolo interamente ideato da Adil Akbasoglu in arte Andrea Pantaloni , accompagnato dall’omonimo gruppo di 15 vocalist provenienti dall’affermato Coro Ladies & Gentleman in Istanbul e dall’eccellente pianista Celik Kasapoglu. Tutti musulmani di Nazionalità turca.
Si apre il sipario, l’Italia seduta in prima fila si specchia davanti a un’esplosione di colori, un arcobaleno di sensazioni, e si osserva, meravigliata, attraverso la raffinata interpretazione di chi vuole trasferire il codice della sua bellezza… l’allegria dei suoi paesaggi, la melodia del suo canto, la tristezza e la travolgente passionalità delle sue genti, ritmi ora lenti ora incalzanti ..ritmi che scoppiano in un coinvolgimento totale…E’ Adil l’interprete indiscusso di “ Domenico Modugno” del cantautore più rappresentativo di vent’anni di storia italiana…e lo canta con rabbia, commosso, con gioia, con allegria… e con passione canta l’amore dei brani più toccanti.
Arriva Adil Akbasoglu ,sul palcoscenico molto emozionato, racconta di se, racconta di quando bambino sotto un albero di fico giocava con il 45 giri del suo Mimmo…”nel blu dipinto di blu” e rivolgeva il suo sguardo verso il cielo, guardava l’azzurro del suo infinito e le stelle nel buio tra i rami di quell’albero, giorno dopo giorno, fino a farlo completamente suo, fino a riconoscersi nelle parole di quella canzone…fino a decidere la professione della sua vita, fatta di aerei e di viaggi, fino a immaginare un’Italia “meravigliosa” ed esordisce con questa canzone, con la sua voce melodiosa e tremula di emozione …canta l’Italia. …e una dopo l’altra tutte le canzoni più significative, le più toccanti, fino ad arrivare a “Dio come ti amo” …e le sue note si sciolgono di lacrime , una dopo l’altra. Un fremito e Il pubblico sente quelle lacrime ed è un esplosione di applausi …e canta ancora, ora in italiano, ora in turco, ora in inglese, ora in dialetto salentino; “U pisci spada”, rivive attraverso movimenti incisivi e si trasforma in recita…ed il Teatro Casa Italia riesplode di applausi, appalusi che si trasformano in festa alla prima nota di “Volare”.
Ma è standing acclamation quando, il coro inizia una cover di brani, i più significativi di quei vent’anni.Si alternano le brillanti interpretazioni delle voci di Frank Sinatra(Goksenin Seyhan), Nat King Cole((Dogus Aydin), Dalida (Selin Suerdem), Elvis Presley (Cagri Pamukcu), Marily Monroe (Elif Karacanai) e i Beatles, e gli Abba ….e senza mai dimenticare la sua Istanbul Adil con Celik, sull’allegra aria di “tambureddu” cantano un inno ai giovani, all’amore e all’allegria, una metafora che vuole sottolineare la preziosità della bellezza dei loro anni verdi …e il pubblico canta e danza.
E’ Geniale interpretare la musica italiana e dare alla stessa la sua universalità, due ore di ininterrotto spettacolo che dimostra come la buona musica appartiene a Tutti e per arrivare a tutti lo Show “Volare Modugno e io” diventa uno show cosmopolita; non ci sono barriere, ne lingua, ne religione, ne razza umana che possano ostacolare il messaggio di fratellanza del bel canto.
…Tra applausi e danze si conclude uno degli spettacoli più originali creati negli ultimi tempi, nato da un sogno, una tavolozza di colori, che dipinge l’Italia in tutta la sua singolare unicità ed emozionante autenticità…lasciando un’unica sensazione … una sensazione che arriva da Istanbul, da Adil Akbasoglu … è sa di buono, perché è come se volesse dire a ognuno di noi, …”ciò che importa nella vita è avere un sogno, perseguirlo, crederci fortemente con determinazione, non importa se a volte ci sentiamo sperduti, non importa quante volte possiamo ricadere, perché al di là del risultato ,ciò che ci renderà felici ,sarà non aver mollato”…..e in fondo, non è forse quello che ha voluto dire Modugno nella sua universale “volare”?