L’orgoglio degli Iblei, di Scicli in particolare. Scicli la città che gli ha dato i natali, dove è cresciuto e dove ama trascorrere le vacanze nella sua Donnalucata. Il professore Giorgio Giannone, chirurgo di fama, apprezzatissimo oncologo, nel corso della 26° edizione del congresso che si è tenuto a Catania dal 13 al 15 giugno scorso, è stato insignito dal Gruppo Oncologico dell’Italia Meridionale (GOIM), promotore dell’evento, della medaglia d’oro “per il fondamentale contributo reso all’evoluzione delle conoscenze scientifiche in oncologia e per l’attività formativa svolta”. Il riconoscimento assegnatogli gli conferisce il titolo di “Maestro dell’oncologia”.
A spiegarlo il presidente del GOIM, Roberto Bordonaro (Catania), ed i consiglieri Stefano Cordio (Ragusa) e Nicola Silvestris (Messina). “Globale per l’esplosione epidemiologica incontro alla quale ci muoviamo, con oltre 35 milioni di nuovi casi previsti nel 2050, che configureranno un incremento del 77 per cento rispetto all’incidenza registrata nel 2022. Globale, perché interesserà tutti i Paesi del mondo ed il nostro in particolare. Globale, perché riflesso delle modificazioni dell’assetto demografico e dell’invecchiamento delle popolazioni, soprattutto nei Paesi occidentali, e perché mieterà moltissime vittime, specie nei Paesi a minore sviluppo socio-economico nei quali la mortalità, a differenza di quanto ormai si registri nei Paesi più ricchi, continuerà ad aumentare – spiegano i tre professionisti nel presentare il congresso – globale, perchè tale continua ad essere la diffusione dei principali fattori di rischio, siano essi legati agli stili di vita, come l’attitudine al fumo e l’obesità, siano conseguenza delle esposizioni agli inquinanti ambientali. Globale, perché il progresso delle conoscenze della biologia del cancro e delle tecnologie si sono tradotti, ed ancorpiù lo faranno nell’immediato futuro, in nuovi mezzi di cura che contribuiscono già oggi ed ancorpiù domani, ad aumentare l’aspettativa di vita e le probabilità di guarigione di quasi tutte le patologie tumorali. Globale, perché ancora oggi il 39 per cento di 115 Paesi oggetto di analisi da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità prevede il finanziamento completo dei costi della cura del cancro per i propri cittadini, e questa percentuale scende al 22 per cento quando si parli di cure palliative”.