Anche a Scicli si corre ai ripari. Uso contenuto dell’acqua potabile con un’ordinanza sindacale

Un vademecum per il risparmio, la riduzione dei consumi e le limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile proveniente dalle fonti di approvvigionamento dell’ente. E’ contenuto nell’ordinanza sindacale che, per la prima volta, è dettagliatamente trattata in quattro pagine. Se l’ente Comune ricorre ad un provvedimento così lungo ed articolato significa che la situazione è veramente grave. Il sindaco Mario Marino ha firmato l’ordinanza portata sul suo tavolo dal responsabile del servizio di protezione civile comunale Sebastiano Vasile. Le motivazioni sono le stesse cui hanno fatto ricorsi gli altri enti, vedi Ragusa e Modica ad esempio, che hanno adottato l’analogo provvedimento di contenimento e limitazione dell’uso dell’acqua potabile.

Crisi idrica in tutta la Regione Sicilia.

Il territorio siciliano è interessato da un lungo periodo di siccità causato dalla scarse precipitazioni pluviometriche delle ultime due stagioni autunnali ed invernali e dalle alte temperature che provocano una riduzione dei deflussi idrici superciali non producendo una ricarica delle falde. Lo stesso vale per quello di Scicli dove le risorse idriche sono state da tempo non eccessivamente prosperose. La società Iblea Acque che gestisce il servizio idrico dal mese di settembre dello scorso ha fatto rilevare al Comune sciclitano come, dopo verifiche nei luoghi, sia stata accertata una significativa riduzione della disponibilità di risorsa idrica che riduce di parecchio il quantitativo di acqua prelevabile alle sorgenti ed ai pozzi a servizio dell’ente. Da qui il provvedimento sindacale di riduzione e di contenimento dell’uso di acqua potabile sia a carico dei cittadini residenti in tutto il territorio che dei turisti attesi in questi mesi estivi. Il mancato rispetto dell’ordinanza porterà a multe che partendo da 25 euro arrivano fino a 500 euro.

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