Stavolta la segnalazione arriva da Cuneo. E’ qui che una multi-force guidata dal Procuratore Capo (NIPAF, Carabilieri Forestali, NIRDA, sezione di polizia giudiziarie dell’Arma dei Carabinieri e Procura) ha individuato a partire da numerose intercettazioni telefoniche una “”associazione per delinquere articolata in più regioni italiane e dedita al lucroso business della vendita di cani illegalmente introdotti dall’est europeo” coinvilgente per lo meno 12 Province del territorio nazionale (Bologna, Como, Cuneo, Gorizia, Lecce, Padova, Perugia, Pisa, Pistoia, Ravenna, Torino e Venezia).
Da un allevamento in Ungheria (di proprietà di un Goriziano) e da altri ‘contatti’ in Grecia, Polonia, Spagna ed altri paesi vicini (la Procura ha chiesto anche la collaborazione dell’Interpol) partivano ben nascosti nei bagagliai delle automobili e privi delle necessarie documentazioni oltre che dei vaccini previsti, spesso debilitati se non malati; arrivati in Italia qualche buontempone ‘faidate’ provvedeva a vaccinazioni ‘sui generis’, completando l’italianizzazione dei cuccioli con microchip e false documentazioni.
…il tutto grazie anche (ahinoi!) allo zampino di alcuni medici veterinari!
Insomma, una truffa coi fiocchi, con tanto di vendita su internet, che ha portato la Procura di Cuneo a formulare le seguenti ipotesi di reato:
associazione per delinquere dedita al traffico internazionale clandestino di cuccioli;
-il più recente reato di auto riciclaggio, per la prima volta ipotizzato per questo genere di attività delittuose, considerato l’impiego in attività economiche di beni provenienti da altro delitto opportunamente occultato;
-abusivo esercizio della professione medico-veterinaria;
-sostituzione di persona, posta in essere da alcuni indagati per sfuggire ai controlli;
-svariati falsi per “aggiustare” le documentazioni di accompagnamento.
…insomma circa 20 gli indagati…tra i quali 2 veterinari.
Indagini ancora in corso: staremo a vedere!