Anziani e cadute: il 64% degli intervistati in area iblea dichiara che avvengono in casa

Una indagine condotta da Anteas Ragusa nelle ultime settimane ha consentito di fare luce, per quanto riguarda l’area iblea, su un aspetto poco considerato che ha a che vedere con gli over 65. E’ quello che riguarda le cadute e, quindi, la necessità di sicurezza. Una richiesta sempre più forte anche perché se l’aspettativa di vita è diventata più lunga, lo stesso non può dirsi delle condizioni fisiche che possono risultare debilitate per tutta una serie di motivazioni. E così il 9% degli intervistati nell’area iblea, tutti anziani e nella fascia di età superiore ai 65 anni, ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e, nel 19% dei casi, è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno.

Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (64%) e sono più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne e tra chi ha molte difficoltà economiche. Dall’analisi degli aspetti riguardanti l’ambiente di vita emerge che il 35% degli ultra 65enni intervistati dichiara di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari, in particolare i servizi della Asl, o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità. Queste difficoltà sono più frequentemente riscontrate con l’avanzare dell’età, fra le donne, tra le persone meno istruite e tra chi ha molte difficoltà economiche. Inoltre, il 61% degli intervistati riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive e il 15% percepisce la propria zona di residenza come poco sicura.

Il 66% degli intervistati ha ricevuto consigli su come proteggersi dalle ondate di calore, argomento di strettissima attualità.

Da quanto emerge incrociando i dati Istat, gli anziani “fisicamente attivi” risultano essere il 48% della popolazione iblea, i “parzialmente attivi” il 23% e i “sedentari” il 29%. Anche tra gli anziani è stato possibile classificare il campione secondo i livelli raccomandati dall’Oms ad esclusione delle persone con disabilità o problemi di memoria: il 33% di queste persone raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati, il 27% svolge qualche forma di attività fisica senza raggiungere i livelli raccomandati ed è quindi definibile come “parzialmente attivo”, mentre il 40% risulta completamente sedentario.

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