APPELLO DEI COMITATI DEGLI ESODATI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO

Signor Presidente,abbiamo appreso dai giornali che il ministro Fornero vorrebbe emettere un decreto per 65.000 esodati prima dell’ incontro del 9 maggio 2012 con le Confederazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL.
Se così fosse, sarebbe una conferma del fatto che il ministro non ha intenzione di affrontare ora realmenteil problema degli esodati.

I Comitati degli Esodati si appellano a Lei perchè il discorso da Lei tenuto il 1 maggio in cui si chiedeva al Governo la soluzione tempestiva del problema degli Esodati sia attuato con correttezza.

Giocare d’anticipo rispetto al confronto in programma con i Segretari delle tre Confederazioni costituirebbe il tentativo di imporre una soluzione parziale, che lascia nell’angoscia migliaia di ex lavoratori e delle loro famiglie; la proposta di una soluzione “in più tappe” corrisponde all’ammissione dell’esistenza di un problema più grande, creato proprio dalla stessa riforma, di cui non si intende indicare la soluzione da subito. Si tenta di rimandare in questo modo la soluzione – proprio per i problemi più drammatici – di mesi o addirittura di anni, probabilmente al momento in cui la responsabilità sarà di qualcun altro, aumentando ulteriormente l’ansia dei cittadini interessati e l’incertezza sui loro progetti di vita per i prossimi anni.

Contiamo molto su questo tavolo e su questo confronto tra Governo e Sindacati, affinchè venga trovata una soluzione ragionevole per tutti gli esodati, e soprattutto per le situazioni individuali, provenienti da realtà lontane dalle classiche tutele delle grandi aziende e delle organizzazioni sindacali. Ci appelliamo a Lei affinchè questa trattativa venga condotta con serietà e con un impegno convinto, ponendosi l’obiettivo di una nuova legge che indichi con chiarezza la via d’uscita nei prossimi anni per tutte le nostre casistiche.

I Comitati degli Esodati hanno scritto una lettera che alleghiamo: è un appello dei Comitati degli Esodati alle Confederazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL per rappresentare le nostre istanze e chiedere soluzioni giuste e eque che altro non sono che il riconoscimento della pensione con le regole vigenti al momento della firma degli accordi in azienda per la definizione dell’uscita dal lavoro.

I Comitati degli Esodati raccolgono i lavoratori che, a seguito di accordi individuali o collettivi di esodo incentivato stipulati prima della recente riforma pensionistica, hanno accettato un incentivo da parte dell’azienda in cui lavoravano, con la prospettiva di raggiungere i requisiti per il pensionamento nell’arco di 1-5 anni e che, a seguito della riforma, si trovano improvvisamente di fronte a 4-5 ulteriori anni senza stipendio e senza pensione.

Le attuali salvaguardie previste dal decreto milleproroghe coprono questi esodati solo parzialmente, sia per i ristretti limiti temporali stabiliti per poterne usufruire, sia per i ristretti limiti di copertura finanziaria previsti per i casi che vi rientrano.

I nostri Comitati rappresentano queste istanze in stretto coordinamento con gli altri Comitati che raccolgono i lavoratori cosiddetti “esodati” in senso lato, ovvero di coloro che si trovano nella medesima condizione provenendo da altre situazioni (p.e. mobilità, fondi di solidarietà, cassa integrazione, licenziamenti).

Per tutti noi riteniamo che la soluzione equa sia il riconoscimento della pensione con le regole vigenti al momento della firma degli accordi in azienda per la definizione dell’uscita dal lavoro, mentre riteniamo potenzialmente dannose altre soluzioni, come il ricorso all’ASPI o ad altre forme di ammortizzatori sociali, che, oltre a coprire solo parzialmente gli anni di pensione spettanti che verrebbero annullati dalla riforma, rischiano di incidere in modo fortemente negativo anche sul valore della pensione erogata a regime.

Comitato Esodati e Precoci d’Italia