L’abitudine diffusa delle anziane signore di guardare all’esterno della propria abitazione da dietro le tapparelle della finestra, questa volta si è rivelata una mossa azzeccata per una signora di 68 anni residente a Comiso, la quale è riuscita a far arrestare un comisano disoccupato di anni 36, Giuseppe Morreale.
Il soggetto, vecchio inquilino dell’anziana signora, stava infatti consegnando un’antica bilancia in rame, di proprietà della malcapitata, ad uno sconosciuto a bordo di una Fiat Panda.
I due, essendosi sicuramente accorti di essere osservati, si allontanavano: l’“acquirente” sulla sua autovettura e il “venditore” a piedi nella sua abitazione sita in una via limitrofa.
Poco dopo Morreale viene sorpreso dalla signora mentre esce da un magazzino di sua proprietà indaffarato a consegnare altro materiale al soggetto della Fiat Panda che nel frattempo si era nuovamente riavvicinato per caricare altri oggetti.
La 68enne ha così deciso di chiamare i Carabinieri di Comiso che prontamente hanno inviato una pattuglia sul posto: gli agenti constatano subito che la porta d’ingresso del magazzino della signora era stata forzata attraverso gli occhielli apposti a chiusura, il lucchetto era in terra e il dispositivo della porta era stato strappato con violenza e gettato rovinosamente all’interno dell’appartamento.
Giuseppe Morreale viene sorpreso ancora all’interno del magazzino quando i militari vi accedono, il quale spontaneamente confessa di aver prelevato poco prima una bilancia e delle antiche bomboniere che vengono poi ritrovate in una via vicina, appoggiate dietro alcune tavole in legno insieme a due buste di plastica bianche contenenti alti oggetti in metallo, porcellana e ceramica. Tutto di proprietà della signora a cui vengono poi riconsegnati.
All’interno della camera da letto dell’arrestato, in seguito a una perquisizione domiciliare, è stato inoltre rinvenuta altra refurtiva: un comodino in noce antico con piano in marmo e due portapenne in vetro di murano blu, sempre di proprietà della povera signora.
il 36enne comisano viene subito arrestato e condotto in caserma per gli adempimenti di rito per poi essere trasferito presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria iblea.
Dovrà rispondere del reato di furto aggravato dalla violenza sulle cose.