Convocato per il pomeriggio di sabato 6 luglio il Coordinamento Cittadino del Partito Democratico, che ha visto la partecipazione del Segretario Regionale Giuseppe Lupo.
La riunione, in corso nel momento in cui scriviamo, si preannuncia ‘calda’ in quanto verranno messe in discussione le scelte e le strategie della recente campagna elettorale del partito, che ha visto la sconfitta della coalizione e del candidato Sindaco Cosentini, nonostante gli stessi fossero usciti dal primo turno con una vittoria relativa, forti del 29,34% il candidato Sindaco e del 46,11% la coalizione.
Sul banco degli imputati non solo il segretario cittadino Peppe Calabrese, con i componenti della Segreteria, ma addirittura lo stesso Segretario Regionale che ha avallato, se non imposto, in sede locale, le scelte che si sono, poi, rivelate fatali. Qualcuno è arrivato, addirittura, a chiedere le dimissioni di quest’ultimo.
Non si sa, al momento, se tutte le componenti che, più o meno apertamente, non hanno condiviso né sostenuto né fatto sostenere il candidato della coalizione, interverranno costruttivamente nel dibattito oppure aspetteranno l’agognato azzeramento della segreteria per poter quindi procedere, come era nelle intenzioni, ad occupare i posti al vertice. Per qualcuno dei candidati del PD era questo l’obiettivo dichiarato in campagna elettorale, non sostenere il candidato Sindaco della coalizione per poter sconfessare le scelte di Calabrese e farlo fuori dalla segreteria.
In data 2 luglio, intanto, da parte di alcuni membri della segreteria, Alessandra Vicari, Alessandra Sgarlata, Roberto Lo Frano e Riccardo Schininà, sono state formalizzate le dimissioni, rese note in occasione della visita del Segretario Regionale.
Riportiamo integralmente il testo del comunicato:
“Alla luce della bruciante e travolgente sconfitta elettorale che il Partito Democratico della Città di Ragusa ha subito nel recente turno di ballottaggio, che ha visto il prevalere del candidato del Movimento 5 Stelle sul candidato della coalizione di cui faceva parte il PD con circa il 70% dei consensi, e preso atto dell’indisponibilità del segretario cittadino Peppe Calabrese a dimissioni collegiali della Segreteria del Partito Democratico Circolo di Ragusa, nonostante richiesta scritta a firma della maggioranza dei componenti, riteniamo doverci assumere la responsabilità di rimettere il mandato conferitoci rispettivamente dal Segretario, per quanto riguarda i componenti della segretaria, e dell’Assemblea, per quanto concerne il Tesoriere.
Riteniamo che una così devastante sconfitta sia frutto di una serie di errori politici che la segreteria ha commesso nei confronti del partito stesso e del suo elettorato.
La genesi della candidatura di Giovanni Cosentini, come candidato di una pseudo – coalizione di centro sinistra, ha origine dalla sconfitta alle elezioni regionali, con la mancata elezione del segretario Peppe Calabrese all’ARS.
Da allora la segreteria non è più riuscita a mettere in campo un progetto o una linea politica veramente concertata e lungimirante.
Fin dal mese di gennaio infatti, la segreteria non è riuscita a fare in modo che il Partito Democratico della Città di Ragusa fosse il fulcro attorno al quale costruire una coalizione credibile e spendibile alle elezioni amministrative, e il mancato avvicinamento e raccordo con le altre forze tradizionalmente di centro-sinistra, a nostro modo di vedere, non può e non deve essere imputato esclusivamente alle altre forze politiche.
Nelle settimane successive, da più parti, dentro e fuori il Partito, la segreteria, nella sua collegialità, non ha saputo cogliere il messaggio che chiedeva una candidatura a sindaco che fosse di rinnovamento e modernizzazione, e di contro si è imbarcata in un percorso di avvicinamento al movimento politico dell’ex-sindaco della Città, che ha avuto il suo epilogo con l’appoggio incondizionato fin dal primo turno delle elezioni amministrative ad un candidato espressione di tale movimento, per altro già vice-sindaco della precedente amministrazione,
La segreteria anche in questo caso non ha avuto la forza e il coraggio di opporsi ad una siffatta situazione, che per quanto sponsorizzata dal livello regionale, ci costringeva a stare in coalizione con gli avversari politici degli ultimi 7 anni, contro i quali il partito aveva inteso rivolgere una opposizione intransigente, che non di rado sfociava in duri scontri con il sindaco Dipasquale, e che in svariate occasioni ha portato alla presentazione di atti ufficiali all’autorità giudiziaria per appurare la liceità di determinate decisioni o comportamenti assunti dalla sua amministrazione.
La segreteria non ha avuto il coraggio di fare prevalere la linea politica, che con buona probabilità era quella maggioritaria all’interno della segretaria stessa, ovvero quella che non si poteva mettere in piedi una coalizione totalmente innaturale, che rinnegava i 7 anni di opposizione precedenti, che svendeva gli ideali di centro sinistra, e che vedeva coinvolti soggetti le cui differenze sono tali e tante che non potevano e non potranno mai essere fautrici di rapporti chiari, limpidi, di fiducia reciproca e di garanzia per un progetto serio e credibile per la nostra città.
La segreteria non è riuscita ad elaborare una strategia efficace per il sostegno a dei candidati al consiglio comunale che fossero di propria espressione, e di ciò ne è testimonianza il fatto che i due consiglieri che hanno registrato il maggior numero di consensi, non ne sono espressione, e anzi sono coloro i quali hanno incentrato la loro campagna elettorale in dissenso con la linea politica della segreteria, invitando spesso i propri elettori al voto disgiunto.
Con la strada intrapresa, alla luce del risultato ottenuto, non si è fatto altro che regalare al movimento 5 stelle le battaglie intraprese e portate avanti dai nostri consiglieri comunali, non potendo essi stessi utilizzare in campagna elettorale nessuno degli argomenti politici sviluppati nei 7 anni di opposizione, e consentendo ai cittadini ragusani di dover scegliere il cambiamento della città senza che noi ne fossimo gli interpreti.
La segreteria non ha saputo preservare la sopravvivenza del partito e dei propri eletti nel momento in cui avrebbe dovuto con tutti i mezzi possibili imporre al candidato sindaco la stipula di un apparentamento tecnico, in modo tale da garantire l’elezione di 4 consiglieri comunali, fra i quali ce ne sarebbero stati due espressione della segreteria. E ciò è privo di senso logico da qualunque punto di vista si osservino le cose: una volta imbarcati in una coalizione così innaturale e priva di senso, non si capisce perché accettare il sostegno pubblico dell’ex-assessore Barone, per poi non formalizzarne l’apparentamento.
Per tutte le ragioni appena esposte, ritenendosi corresponsabili di tutte le decisioni assunte finora, e con l’auspicio che ciò possa contribuire a far sì che ci si riappropri di quei valori e quei principi di sinistra messi tanto in discussione in queste amministrative, rassegnano irrevocabilmente le proprie dimissioni da componenti delle segreteria Schininà Riccardo, Vicari Alessandra, Sgarlata Alessandra, Lo Frano Roberto il quale si dimette altresì irrevocabilmente da Tesoriere e legale rappresentante del Partito, chiedendo che le proprie dimissioni vengano poste all’ordine del giorno della prossima riunione dell’Assemblea degli iscritti.
Sostanzialmente è assai apprezzabile l’assunzione di responsabilità da parte dei dimissionari che, addirittura, in qualche passaggio escludono cause della sconfitta imputabili ad altri o ad altre motivazioni, che pure, sicuramente ci sono e ci saranno state.
Non ci si può esimere dal rilevare, però, l’incomprensibile silenzio che ha avvolto tutte le perplessità che, sicuramente, non saranno emerse solo dopo il risultato negativo.
Sotto certi aspetti, un tale atteggiamento ha provocato lo stesso danno di quanti operavano sotto traccia per distruggere la segreteria, anche per ambizioni personali.
Alla fine, chi ne ha fatto le spese, fra convinti e indecisi, fra sostenitori accaniti e finti, fra candidati eletti e non eletti, è stato solo il Partito Democratico che, per colpa di tutti, ha vissuto, sicuramente una delle pagine più nere della sua storia, se non altro dal punto di vista dell’immagine che ne risulta, presso gli elettori, i simpatizzanti e l’opinione pubblica, fortemente incrinata e, certo, non solo per colpa del segretario cittadino che, magari, in questi momenti, sarà indicato, come nel calcio, come allenatore da sostituire, mentre tutti gli altri, dirigenti e giocatori, aspetteranno gli eventi dopo che qualcuno si è dopato, qualcuno si accordato con l’avversario, qualcuno non ha approvato gli schemi e le strategie, qualcuno si è accordato con gli scommettitori, qualche altro è stato fermo perché non ha capito che le condizioni fisiche gli consigliavano di appendere le scarpe al chiodo. Da domani ci sarà un’altra dirigenza, un altro allenatore, un altro direttore sportivo e tutto andrà avanti, come nel calcio.