Due notizie dovrebbero far provare un sospiro di sollievo ai siciliani, che vogliono un reale cambiamento della vita politica regionale. La prima sono i tagli, approvati dal consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, per un milione di euro al personale e la nuova organizzazione degli uffici amministrativi. Per il 2013 i tagli saranno nel complesso pari a 2 milioni di euro, così come per il 2014. Le decisioni del consiglio di presidenza sono state presentate dal presidente dell’Ars , Giovanni Ardizzone, alla presenza dell’intero consiglio di presidenza, e del segretario generale Giovanni Tomasello.
La seconda è che l’Ars ha approvato il Dpef 2013/2017 (documento di programmazione economica e finanziaria): dopo tre tentativi andati a vuoto per mancanza del numero legale, al quarto tentativo il documento di programmazione economica e finanziaria ha superato l’esame dell’Ars. Il meccanismo di voto è stato per “alzata e seduta”, quindi palese, evitando giochi e giochetti conosciuti.
Quel che ci colpisce è la determinazione di questo particolare Presidente, Rosario Crocetta, che non si fa intimorire, che sa creare le maggioranze, infatti da 36, si è passati a 47 deputati, quindi c’è la maggioranza all’Ars.
Nonostante abbiamo assistito a sedute vuote, non solo per la mancanza dei grillini contestatori, ma, anche per l’assenza di molti deputati, si è arrivati ,comunque, ad una conclusione, sebbene sofferta.
Molto sta cambiando alla Regione, negli uffici, nella trasparenza, con le rotazioni dei dirigenti, ad esempio, con la scelta oculata delle persone, fatta in base, almeno sembra, finora, ai meriti, e non all’appartenenza.
Quel che è palese, è che almeno, come sembra, tutto sta diventando più lineare, più accessibile. Se si telefona, ci sono persone, che danno delucidazioni, informazioni precise, e non, secondo vecchie logiche trite e ritrite, che non stiamo ad elencare.
Senz’altro, molto c’è da fare, ma i presupposti sono positivi.