ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DEL CONSORZIO “LA CITTÀ SOLIDALE”

 

Le cooperative aderenti al Consorzio “La Città Solidale” si sono riunite oggi per l’assemblea annuale. Sede dell’incontro la sala riunioni di Confcooperative Ragusa. “Un segno di appartenenza – ha spiegato il presidente Guccione in apertura dei lavori – ad una confederazione che intende essere la casa di tutte le cooperative”. L’assemblea dei soci ha avuto un momento pubblico utile per fare il punto ad un anno dalle elezioni del nuovo direttivo e per riflettere sul tema “La cooperazione strumento di crescita nel tempo della crisi”.

“La cooperazione sociale – sottolinea Guccione – ha il proprio utile non nel profitto economico, ma nella produzione di occupazione. La nostra ricchezza è promuovere lavoro buono, retribuito come possibilità per l’uomo di salvaguardare la propria dignità”.

Non solo belle parole, ma una realtà suffragata dalla cifre.

“In questi anni di crisi – conferma il presidente del Consorzio – è il nostro settore, in particolar modo quello del sociale ad avere incrementato il livello occupazionale. È giunta l’ora che le Pubbliche amministrazioni se ne rendano conto e diano il giusto peso al nostro valore. Non chiediamo e non abbiamo bisogno di favori, ma della giusta attenzione. Spesso realizziamo cose bellissime che non ricevono la giusta considerazione. Invito, però, le cooperative a svincolarsi dalla logica assistenziale. Occorre sviluppare in noi la capacità di fare impresa e di fare rete. È quello che stiamo iniziando a fare anche implementando i servizi del Consorzio e sostenendo le nostre cooperative nella stesura di nuovi progetti”.

“Il nostro – conferma il presidente regionale di Confcooperative Gaetano Mancini – è un ruolo importante. Facciamo nostro il motto secondo il quale è meglio avere meno utili ma più lavoro. I fatti ci danno ragione. Forti di questa consapevolezza e del nostro ruolo dobbiamo uscire dalla marginalità nella quale spesse volte noi stessi ci costringiamo. Noi produciamo lavoro e lo facciamo anche per persone ai margini, svolgendo un servizio essenziale alla comunità intera. Ecco perché è immorale che le Istituzioni facciano banca sulle Cooperative non pagandole nei tempi previsti. La politica toglie soldi al settore sociale per metterli in settori improduttivi. Come Confederazione, auspichiamo una partecipazione attiva delle nostre cooperative che devono fare sistema, rinforzarsi per diventare una massa critica capace di intervenire in modo decisivo nel dialogo istituzionale”.

“Auspico una maggiore unità – aggiunge Gianni Gulino, vice commissario di Confcooperative Ragusa – tra le realtà iblee che hanno enormi potenzialità. Se lavoriamo insieme possiamo sfruttare la meglio tutte le opportunità legate a questo momento di crisi”.

Di maggiore dialogo ed unità ha parlato anche Renato Meli, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale del Lavoro. “La nostra attenzione verso il mondo delle cooperative – spiega Meli – è altissima. Suggerirei di formare una rete sempre più allargata e senza esclusioni di sorta. Il senso del dialogo e della collaborazione, del resto, è già nel Dna di una cooperativa”.