E’ una presenza significativa ed articolata quella iblea nel primo numero della nuova rivista specialistica dell’Associazione Ittiologi Acque Dolci (A.I.I.A.D.): Italian Journal of Freshwater Ichthyology (Rivista Italiana di Ittiologia delle acque dolci).
Una presenza tutta ragusana, che si è espressa in ben 6 lavori, alcuni in esteso ed altri sotto forma di riassunto, pari quasi al 10% dei contributi totali del primo numero, da parte del Biologo Antonino Duchi.
Diverse sono le aree interessate: dal ragusano alla Piana di Gela, dalla riserva naturale di Santa Ninfa nel trapanese fino ad invasi artificiali sparsi per tutto il territorio siciliano; e vari sono gli ambienti studiati, da quelli naturali, come corsi d’acqua, a quelli artificiali come gli invasi e i bacini di accumulo delle acque delle aziende agricole.
Una così vario spettro ambientale ha naturalmente portato a pubblicare informazioni e dati su una significativa diversità di specie ittiche, da quelle autoctone, quali la trota macrostigma e l’anguilla, a quelle alloctone ma ormai naturalizzate da tempo immemore quale la tinca, fino a specie introdotte in tempi relativamente recenti quali la rovella od il carassio.
La varietà è anche frutto delle diverse collaborazioni che hanno prodotto le pubblicazioni siciliane: dalla Provincia di Ragusa alla L.I.P.U.-Ente gestore della Riserva Naturale regionale del Biviere di Gela, dalla Legambiente Sicilia-Ente gestore della Riserva Naturale regionale di Santa Ninfa fino all’Assessorato Risorse Agricole ed Alimentari-Dipartimento Interventi per la Pesca-servizio 2-U.O.B. Servizi per l’Acquacoltura della Regione siciliana. Sempre presente la fattiva collaborazione alle attività sul campo della F.I.P.S.A.S. di Ragusa.
Le pubblicazioni indicano ancora una volta l’interesse della fauna ittica delle acque interne siciliane che da una parte mostra interessanti elementi di naturalità, in particolare riguardanti alcune specie autoctone e d’interesse conservazionistico, ma purtroppo ha mostrato come la fauna ittica negli anni sia stata alterata, con l’immissione di specie alloctone.
Indagini fondamentali per avviare e supportare attività di conservazione e gestione, sia della pesca sportiva sia degli ambienti studiati, diversi dei quali sono anche Siti di Importanza Comunitaria.
Va evidenziato al riguardo che la fauna ittica riveste un particolare ruolo nel monitoraggio ambientale degli ecosistemi, come è stato riconosciuto anche dalla specifica legislazione comunitaria, che ne prevede l’utilizzo proprio come indicatore ambientale: utilizzo che è stato avviato in via sperimentale negli ultimi anni per la prima volta in Sicilia nell’area ragusana.