Aumento della Tari. Insorge l’opposizione a Scicli che accusa la Regione di incapacità politica nella gestione dei rifiuti

I contribuenti di Scicli dovranno pagare circa il 7 per cento in più rispetto a quanto pagato precedentemente. La decisione è passata al vaglio del consiglio comunale che ieri ha approvato il ritocco delle tariffe comunali. La minoranza consiliare, composta dai consiglieri Caterina Riccotti, Marianna Buscema, Bruno Mirabella e Consuelo Pacetto, condanna l’aumento. “Non è possibile continuare a chiedere ai cittadini di pagare l’incapacità politica a livello regionale di affrontare l’emergenza rifiuti che ricade a livello comunale – affermano i quattro consiglieri – ad oggi l’approvazione delle tariffe comunali devono essere approvate al 20 luglio ma si attende una proroga dalle notizie che abbiamo. Perché tanta premura nell’approvazione e non attendere se da parte della Regione si possono avere gli aiuti promessi?Tra le altre cose leggiamo da notizie di stampa di questa mattina che proprio ieri, mentre il comune di Scicli si preoccupava di aumentare le tariffe ai cittadini, il governo regionale con una manovra correttiva mette ‘una pezza’ economica anche al settore rifiuti che andrà a beneficio dei comuni per abbassare la Tari. Crediamo che ci sia solo premura a fare cassa sulle spalle della città. Abbiamo votato contro con convinzione e coesione di tutta la minoranza perché non è possibile continuare a calpestare le promesse fatte ai cittadini”.

E l’Amministrazione Marino?

A parlare è il sindaco Mario Marino. “Ci siamo contenuti nell’aumento – afferma il primo cittadino – basta guardare gli altri Comuni dell’isola che hanno innalzato di parecchio le tariffe. Con gli aumenti che ci sono, vedi il 13 per cento dell’Istat, non potevamo fare altrimenti. Non dobbiamo dimenticare che l’anticipo di 480mila euro per il conferimento fuori dalla Sicilia non è stato ancora rimborsato mentre siamo riusciti a recuperare le somme provenienti dal conferimento di cartone, plastica e vetro; recuperi per fatture risalenti al 2015. Intanto aspettiamo l’apertura del CCR che ci permetterà di recuperare somme ed aver meno spese visto che gli attuali centri di raccolta costano”.  

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