“Molto rumore per nulla. Potremmo definirla cosi’ la vicenda del ventilato aumento di un euro per gli infermieri Covid dell’ospedale Maggiore di Modica. In realta’, occorre fare chiarezza”. Lo dice il segretario generale della Cisl Fp Ragusa-Siracusa, Daniele Passanisi.
“L’aumento contestato, in realta’, nulla ha a che vedere con quanto reclamato ma e’ un adeguamento al Ccnl come, tra l’altro, testimoniato dalla richiesta che la nostra organizzazione sindacale ha inviato il 4 aprile scorso alla direzione generale dell’Asp di Ragusa. Era necessario riconoscere allo stesso personale la “indennita’ per particolari condizioni di lavoro” prevista dall’articolo 86, comma 6, lettera c) del Ccnl 2016-2018.
E a questo occorre fare riferimento quando si parla del recente aumento determinato dalla direzione generale dell’Asp che ha suscitato clamore solo perche’ non si e’ riusciti a leggere le carte nella maniera corretta”. “Diverso, invece – aggiunge Passanisi – e’ il discorso da fare per quanto concerne le risorse economiche messe a disposizione, grazie all’azione incisiva del sindacato confederale nazionale, con i decreti Cura Italia e Rilancio, vale a dire circa 35 milioni di euro per la Sicilia.
Somme in questo caso da suddividere tra gli operatori sanitari tramite un protocollo tuttora in fase di discussione con le organizzazioni sindacali a livello regionale. A queste risorse economiche occorre altresi’ aggiungerne altre che si renderanno disponibili con la Finanziaria della Regione Sicilia non appena la stessa ricevera’ il semaforo verde da parte della presidenza del Consiglio dei ministri”.
Nulla c’entra l’aumento di un euro con le indennita’ Covid visto che si trattava solo di un adeguamento, peraltro richiesto, sulla scorta di specifiche previsioni contemplate dal contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria di cui stiamo parlando”, conclude il sindacalista.