Nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 luglio, in seguito a una chiamata in codice rosso, l’autista soccorritore in servizio al 118 Omar Alderisi, ragusano, è intervenuto in un’abitazione di Rosolini, città in cui stava prestando servizio, per aiutare una persona alle prese con un infarto. Entrati in casa, i soccorritori, oltre ad Alderisi il medico Luigi Cerruto e l’infermiere Roberto Calvo, hanno avuto modo di rendersi da subito conto della gravità della situazione. Era stato fatto un tentativo, prima dell’arrivo dell’ambulanza, con il massaggio cardiaco da parte del nipote dell’uomo.
“Appena arrivati, scesi con gli elettromedicali e lo zaino delle vie aeree – racconta il soccorritore intervistato per comprendere quanto sia importante operare con tempestività – abbiamo applicato al paziente le placche del defibrillatore che ci ha subito consigliato di avviare un primo choc. E così abbiamo fatto e, a seguire, sono state avviate le manovre di rianimazione. Passaggio dopo passaggio, abbiamo appurato che il paziente stava rinvenendo e che aveva addirittura riaperto gli occhi. S
ubito dopo è stato portato in ambulanza per il trasporto in ospedale. Diciamo che durante il tragitto da casa all’ambulanza ha avuto modo di comunicarci che non aveva coscienza di quello che gli era accaduto. Stava interloquendo quasi normalmente, insomma, circostanza che ha fatto subito capire che non aveva subito alcun danno cerebrale né di alcun altro tipo. Insomma, non ci sono state conseguenze successive all’arresto cardiaco e alla conseguente mancanza di ossigeno nel cervello”. A rendere noti i particolari della vicenda è stato lo stesso paziente che attraverso un post su Facebook ha voluto ringraziare i suoi soccorritori, tra cui il ragusano Alderisi.