AUTOPORTO DI VITTORIA, IL LUCCHETTO AL CANCELLO DICE TUTTO

  Autoporto di Vittoria, siccome immobile. Potrebbe essere questo il format che dal 2008 caratterizza l’opera. L’infrastruttura doveva essere pronta e funzionante alla fine del 2013, invece è ancora un cantiere chiuso con tanto di lucchetto al cancello d’ingresso. Le foto che la Cna territoriale di Vittoria ha realizzato il 29 gennaio scorso testimoniano una desolazione che sa di resa. “Mentre sentiamo parlare, giustamente – dice la Cna territoriale di Vittoria – di rilancio dell’aeroporto di Comiso con l’avvio del progetto cargo, proposta che vedrebbe l’autoporto come struttura fondamentale per la logistica del trasporto merci; intanto che la Regione ha deciso, con fondatezza, di rilanciare il porto di Pozzallo, stanziando 231 milioni di euro per migliorare la struttura che dovrebbe “dialogare” proprio con l’autoporto, così come stabilito dall’allora accordo di programma quadro Stato-Regione sul trasporto e la logistica; qui non si riesce a comprendere né con giustezza né con fondatezza, come mai tutto questo ritardo per terminare un’opera strategica per la città e per tutto il territorio ibleo. In quest’area l’autotrasporto (settore che vanta numeri importanti con una percentuale alta di addetti su scala nazionale, perché legata alle produzioni ortofrutticole) cerca nel trasporto combinato strada-mare tutte le alternative al caro gasolio, ai ritardi agli imbarcaderi di Messina e alle strozzature nella Salerno-Reggio Calabria. Tanti non sanno nemmeno cosa sia l’autoporto e a cosa serva. Molti, in silenzio, la ritengono un’opera inutile, per questo non viene considerata, difesa e di conseguenza ignorata”.

“Però, se quest’area della Sicilia vuole avere un ruolo nella gestione e nella movimentazione delle merci – prosegue la Cna di Vittoria – ha bisogno di un complesso di strutture e servizi integrati tra le diverse modalità di trasporto. Nel caso specifico, grazie all’autoporto, l’area iblea potrebbe diventare un polo logistico intermodale che utilizza l’aeroporto di Comiso e il porto di Pozzallo. Potremmo diventare un piccolo quadrante euro mediterraneo – il punto d’incontro ideale per il trasporto merci stradale, aereo e marittimo – creando sviluppo vero per il territorio e occupazione reale. Invece no, si rimane fermi, anzi si fa di più, si mettono metaforicamente, e non solo, i lucchetti alla voglia di rilancio. Non possiamo accettare questo comportamento. Pensiamo che l’Amministrazione comunale, su tale preciso problema, debba svegliarsi e mettersi finalmente in moto. Noi vogliamo ribaltare questa situazione ma vogliamo anche capire se dobbiamo farlo da soli oppure avendo accanto le istituzioni cittadine”.