Il mancato inserimento del raddoppio della Ragusa–Catania tra le 30 grandi opere del Pis, Piano industriale strategico, allegato al Documento di programmazione economica approvato dal governo Renzi, rappresenta il concretizzarsi di un rischio inaccettabile della perdita della quota di 366 milioni di euro a carico del ministero delle Infrastrutture. Un pericolo che mette a rischio la realizzazione stessa dell’opera.
La federazione di Ragusa del Partito Democratico ha già avviato interlocuzioni dirette con il governo attraverso i propri canali politici ed istituzionali, procedendo con incontri personali, tra cui quella recentissima del deputato regionale Nello Dipasquale, e non desisterà dalla propria azione finché l’opera non sarà inserita tra le priorità strategiche.
Siamo fiduciosi in un immediato cambio di rotta del governo nazionale alla luce del percorso politico immediatamente attivato che naturalmente va ben oltre le sterili passerelle di esponenti nazionali che singoli parlamentari assicurano nel proprio territorio senza però concretizzare alcun interesse pratico alle esigenze di sviluppo che lo interessano.
Se necessario l’intera base del partito sarà chiamata a far sentire la propria voce e a lottare per la realizzazione di un’opera da troppo tempo promessa e mai seriamente e concretamente voluta, e far sì che il territorio ibleo abbia la sua giusta e dovuta considerazione in sede nazionale.