BABEL, L’EDITORIA, LA MUSICA, L’INDIPENDENZA

Dalla Lanterna alla torre di Babilonia, il passo non è così breve, ma molteplici sono gli assiomi.

Babele, torre costruita con l’intenzione di arrivare al cielo e dunque a Dio, secondo il racconto biblico, all’epoca gli uomini, che parlavano tutti la medesima lingua,  volevano arrivare al cielo per non essere dispersi su tutta la terra come Dio gli aveva comandato. Ma Dio creò scompiglio nelle genti e, facendo in modo che le persone parlassero lingue diverse e non si capissero più, impedì che la costruzione della torre venisse portata a termine.

Una delle tante interpretazioni vuole che l’impedimento sia simbolo della punizione divina alla superbia umana.

Su questa considerazione si avviluppa lo spirito di Babel, festival dell’editoria, della musica e delle persone indipendenti.

Se la punizione voleva colpire gli uomini confondendoli con lingue diverse, sono proprio i linguaggi e le forme di comunicazione a unire tutte le persone che saranno presenti a questa seconda edizione della rassegna.

La diversità non è punizione, quindi, quanto motivo di incontro, confronto, crescita.

E Genova, con la sua immensa multiculturalità, con le sue moltitudini di comunità, offre uno sfondo perfetto e di particolare sintonia.

Il festival, inoltre, vuole stimolare, incentivare e incoraggiare la sinergia tra le arti, perché l’arte, che sia letteraria, pittorica o musicale, non può non vivere di sinergie, di spinte e continui influssi centripeti tra le sue molteplici espressioni.

Il festival dura cinque giorni, dal 16 al 20 Ottobre, e a ospitare le varie performance, oltre alle sale del Palazzo Ducale, anche la Sala del Munizioniere, il Museo di arte contemporanea di Villa Croce e Palazzo Tursi.

Il programma è ricco: mercoledì 16 e giovedì 17 sono i giorni degli Opening Shows, l’apertura (per intenderci), con due ospiti tanto diversi quanto stimolanti. Mercoledì Toni Capuozzo, giornalista e volto celebre di molti programmi televisivi, incontra il pubblico, mentre giovedì, ad aprire le danze, il concerto di Cosmo, artista piemontese dalle origini venezuelane. Il suo nome d’arte nasce dal fatto che quest’artista di strada amava sempre esibirsi nei pressi di una fontana di Porlamar (Isla de Margarita) e per la gente del luogo è diventato quello della fonte.

Ma è venerdì 18 la giornata d’esordio per la creatura di HabanerO, casa editrice made in Genova a cui va il merito dell’ideazione e direzione artistica del festival.

Una giornata folta quella di venerdì che si riempie della musica cyber-punk di Bruce Sterling, all’incontro con la più grande femminista serba Jasmina Tešanović, proprio a voler sottolineare che letteratura e confronto sono la base della kermesse. La base su cui si costruisce la torre fatta delle lingue più disparate, di musiche, di nuove comunicazioni e linguaggi particolari.

Ma le sorprese non si esauriscono qui.

Sempre venerdì 18 ottobre, si celebra il Looking at the Big Sky, una rassegna di video installazioni in collaborazione con l’Accademia delle belle arti di Braunschweig, quella di Dusseldorf, l’Accademia dei media di Colonia e l’Accademia delle arti di Monaco. La commistione con la Germania continua con la presenza di quindici case editrici ndipendenti, i cui interessi spaziano  dai fumetti, alla narrativa, agli stand indie.

Per concludere la serata di venerdì, intervalli di letteratura e musica, da Alessandro Baronciani ai Sea+Air e il super-indie Andrea Appino, direttamente dalla band Zen Circus.

Deus ex machina del festival, la poderosa e brillante personalità di Emanuele Podestà e della casa editrice che ne ha pubblicato i 40 libri scritti negli ultimi due anni.

Come se non bastasse, sponsor di quest’anno, anche il Goethe Institute e il Genova Film Festival.

Per concludere, sabato 19 è dedicato ai reading, da Christian Raimo, folgore della letteratura americana di ultima generazione, alla Compagnia Inkudumundu e Luca Barcellona. Dagli Stato Sociale, Lodo Guenzi, legge Pier Vittorio Tondelli e torna, dopo la spettacolare performance dello scorso anno, Cristiano Godano con uno spettacolo letteral-musicale dal nome Terrore.

Infine, chiudono la rassegna, domenica 20 ottobre, il tv talk Massimo Bernardini, con un incontro su comunicazione, rap e nuovi media. E, per restare in tema, lo spettacolo musicale di un rapper di Avellino.

Dulcis in fundo, ospite d’onore, Marlene Kuntz.