Genitori che non incroceranno gli sguardi dei loro figli. E quando guardi un bambino si apre una finestra sul mondo. Un mondo tutto da scoprire. Il mondo dei bambini. Non sentire più quella vocina così sottile le cui corde vocali non sono ancora segnate dalla pubertà che dice: “Ciao mamma vado a scuola”. Da quella scuola che rappresenta la seconda casa, un luogo di protezione, il più sicuro del mondo ora è diventato un posto da cui non si ha ritorno…
Quella maledetta mattina del 14 dicembre a Newtown, una tranquilla cittadina a un centinaio di chilometri a nord di New York, nel Connecticut alla Sandy Hook Elementary School, un edificio circondato dal verde rilassante di un bosco, un mostro ha fatto irruzione camminando a passo veloce nei corridoi che portano all’asilo e ha iniziato a sparare uccidendo 28 persone, di cui 20 bambini fra i 5 e i 10 anni, alcuni adulti tra cui la preside e lo psicologo. Ha iniziato a far fuoco su qualunque cosa si muovesse. Ha sparato su bambini che giocavano su un tappeto con le lettere colorate. Quel mostro, Adam Lanza, prima di uscire di casa aveva ammazzato la madre, che era insegnante nella stessa scuola e verso cui ipoteticamente nutriva profondo odio. Odiava persino il mondo di cui lei si circondava: quella scuola. Ma conosceva anche i punti deboli della scuola che si era appena dotata di un nuovo sistema di sicurezza.
Dopo la strage si è suicidato.
Una delle stragi più gravi e drammatiche compiute nelle scuole degli Stati Uniti “reduce di aver vissuto troppe tragedie come questa…” parole soffocate dalle lacrime del Presidente Barack Obama sconvolto e affranto.
I bambini superstiti hanno lasciato la scuola in processione tra le lacrime tremanti, dai volti sconvolti, impauriti, terrorizzati. Alcuni di loro hanno trovato il modo di nascondersi dentro gli armadi nei quali avevano trovato rifugio assieme alla paura e disperazione. Altri sono stati rinchiusi nel bagno dalla loro insegnante che ne ha salvati 14. I bambini hanno sentito il rumore di colpi incessanti, i bambini a pochi passi dalla morte. Questi bambini avrebbero voluto solo il Natale e non volevano morire.
Vite stroncate da una carneficina terribile pianificata da una mente malata affetta dalla sindrome di Asperger, considerata una grave forma di autismo. Vite che si preparavano al Natale e all’arrivo di Santa Claus.
Vite che non realizzeranno più i loro sogni.