Bambino di Scicli: l’abbraccio che fa male. Padre si difende “non volevo”. Resta in carcere

Resta in carcere il padre accusato di avere procurato fratture ad entrambe le braccia e ad una gamba, al figlio di 5 anni. L’uomo, un 39enne di Scicli, oggi al carcere di Ragusa è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari, Eleonora Schininà, assistito dal suo legale, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, per l’interrogatorio di garanzia. Ha ammesso di avere procurato lui le fratture a suo figlio ma non lo avrebbe picchiato. Tutto sarebbe accaduto domenica 2 febbraio. Il piccolo mentre stava facendo il bagnetto, sarebbe caduto a terra sbattendo il viso, poi nel pomeriggio sarebbero andati tutti insieme – secondo il racconto dell’uomo – a fare una passeggiata.

La sera stessa, rientrati a casa, l’uomo aveva cercato di placare il bambino che era irrequieto, stringendolo a sé, non rendendosi conto della forza esercitata. In quella occasione, avrebbe procurato le lesioni al piccolo. Due giorni dopo, la chiamata al 118 e il trasporto all’ospedale Maggiore Baglieri di Modica dove è scattato l’allerta ai carabinieri perché la mamma del piccolo aveva riferito ai soccorritori del 118 e al personale medico che il bambino era caduto dal letto. Il 39enne di Scicli, era stato arrestato lo scorso 22 febbraio dai carabinieri per lesioni gravi ed aggravate procurate al bambino di 5 anni, a seguito delle indagini condotte dai militari dell’Arma.

Nel racconto al giudice, l’uomo avrebbe anche raccontato che lui e la madre del piccolo, originaria di Mazzarino, avevano avuto una breve relazione che si era interrotta prima della nascita del piccolo di cui comunque lui era stato messo al corrente. Qualche tempo fa, lui aveva telefonato alla donna per fare gli auguri di compleanno al piccolo e la donna gli aveva chiesto di tornare assieme. Un tentativo.

Lui allora, con un taxi era andato a prendere la donna e il bimbo e li aveva portati a Scicli, da non molto tempo. Il bambino era stato ricoverato già a Modica poco prima dell’episodio per una malattia esantematica ed era poi stato dimesso, Poi i fatti di domenica 2 febbraio. La chiamata al 118, due giorni dopo. Foto di repertorio.

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