Bambino morto nel pozzo, indagati gli educatori e il proprietario della fattoria didattica. La mamma: “Si è fermato il mio cuore”

Il funerale del bambino di 10 anni, tragicamente deceduto cadendo in un pozzo artesiano nelle campagne di Palazzolo Acreide, si terrà nei prossimi giorni, una volta che saranno completati gli esami autoptici disposti dalla Procura. Le prime risposte potrebbero arrivare dall’autopsia, prevista per la prossima settimana, mentre continuano le indagini e si registrano le prime iscrizioni nel registro degli indagati.

Le Indagini e gli Indagati

La Procura di Siracusa ha già iscritto nel registro degli indagati sei educatori e Giuseppe Giardina, proprietario della fattoria didattica e presidente della onlus “Doniamo Sorrisi”, con l’accusa di omicidio colposo. Questo atto dovuto permetterà ai potenziali coinvolti di nominare consulenti tecnici per assistere agli esami irripetibili. Al vaglio delle autorità anche la posizione della volontaria che si è calata nel pozzo nel tentativo di salvare il bambino.

I Carabinieri, insieme alla Procuratrice Sabrina Gambino e al sostituto Davide Viscardi, hanno effettuato un sopralluogo nella zona dell’incidente. Le testimonianze dei bambini presenti offrono versioni discordanti su quanto accaduto, con alcuni che affermano che il bambino stava saltando sulla copertura del pozzo quando questa ha ceduto, mentre altri riportano racconti diversi. Nei prossimi giorni saranno interrogati i due responsabili dell’associazione che non erano presenti al momento dell’incidente, e successivamente tutti gli accompagnatori.

Le Testimonianze e la Tempistica dei Soccorsi

Salvatore La Rosa, un vicino del luogo dell’incidente, ha raccontato che il bambino, dopo essere caduto, ha parlato con i genitori e chiedeva aiuto. Tuttavia, questa versione è contestata dagli inquirenti, che non hanno conferme su un contatto telefonico tra il bambino e i suoi genitori. La Rosa ha inoltre criticato la tempistica dei soccorsi, affermando che sarebbero arrivati dopo circa due ore. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha dichiarato che i pompieri di Palazzolo Acreide sono arrivati sul posto in poco più di dieci minuti dalla chiamata di emergenza, riuscendo a recuperare la volontaria ferita, ma purtroppo non potendo fare nulla per salvare il bambino.

Il Dolore della Madre e la Memoria di Alfredino

La madre del bambino ha espresso tutto il suo dolore con un post su Facebook: “Il mio cuore si è fermato insieme al tuo cuore in quel maledetto pozzo. Ti amo”. Il messaggio ha ricevuto centinaia di commenti di cordoglio e sostegno.

Dall’associazione Rampi, che custodisce la memoria di Alfredino Rampi, il bambino morto in un pozzo artesiano a Vermicino nel 1981, arriva una dura critica: “Da Vermicino nulla è stato fatto per la prevenzione”. Questo tragico evento riporta alla luce la necessità di misure di sicurezza più rigorose per prevenire simili incidenti.

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