Il grave episodio registrato nei giorni scorsi al Centro di accoglienza di Pozzallo, con il ferimento di alcuni uomini delle forze dell’ordine, impone un’attenta riflessione. Nella difficile gestione del fenomeno della immigrazione clandestina occorre coniugare solidarietà e fermezza. Bene l’accoglienza ed il riconoscimento dello status di rifugiato politico nei confronti di chi ne ha diritto, ma guai a lasciar passare il messaggio che l’Italia è paese franco, ove il rispetto di leggi e regolamenti è un optional. Solidarietà e intransigenza. Queste le due direttrici da seguire. I migranti che hanno aggredito le forze dell’ordine non avevano le carte in regola. Per cui, piuttosto che essere rimpatriati, hanno fatto ricorso alla violenza per darsi alla fuga.
Molto precisa in proposito la dichiarazione del sindaco Giuseppe Sulsenti. “A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità – dice il primo cittadino della città marinara – nell’esprimere solidarietà ai militari feriti, ai superiori e alle loro famiglie, condanno senza mezzi termini il grave episodio delinquenziale, sul quale occorre riflettere con obiettività e rigore, mettendo da parte inutili contrapposizioni pseudo sociologiche, che stridono fortemente con la realtà di un fenomeno che presenta mille sfaccettature, difficili e controverse, che, ai fini della legalità e della sicurezza nazionale, occorre governare con grande determinazione. Nei prossimi giorni sarò a Roma per saperne di più sulla vicenda del rimorchiatore “Asso 22”, a bordo del quale si trovano anche quattro pozzallesi, e per sottoporre a chi di dovere, i gravi fatti che si sono verificati al Centro di accoglienza della nostra città”.