In questi giorni raccogliamo da più parti le lamentele di molti cittadini che si stanno vedendo recapitare bollette dell’acqua salatissime ancora una volta emesse sulla base di un consumo presunto e non reale.
Sappiamo benissimo che l’aumento del fatturato deriva da una scelta a suo tempo assunta dai Commissari (Delibera n. 18 del 29 aprile 2016) anche per far fronte alla rimodulazione di un piano di riequilibrio che – a tempo debito – abbiamo ampiamente contestato e la nuova giunta ha proposto di rimodulare. Tuttavia eravamo fiduciosi che l’Amministrazione Comunale – specie dopo l’annuncio dello scorso gennaio – procedesse speditamente ad una verifica dell’effettiva consistenza dei costi del servizio nonché ad allargare la base imponibile tributaria, anche grazie all’incrocio delle banche dati sulle utenze, al fine di una più equa distribuzione del carico fiscale sui cittadini contribuenti.
Proprio in questi giorni, per la verità, si è parlato di una applicazione web per l’interlocuzione diretta con i cittadini.
Ci aspettavamo, per la verità, anche che si avviasse un’attenta attività di lettura dei contatori che garantisse un monitoraggio “reale” dei consumi e non (come si legge dalle fatture) di “consumo stimato” che ha portato ad emettere un “II acconto per l’anno 2016” e non il saldo della bolletta. Pensavamo che si potesse promuovere un’attività di “autolettura” dei cittadini o una campagna di sostituzione di contatori obsoleti, bloccati o non funzionanti.
Auspichiamo, pertanto, che prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2017 si ponga rimedio a questa situazione pesantissima che, come abbiamo già denunciato ad inizio dell’anno, ha visto crescere in maniera abnorme (in alcuni casi si è registrata una maggiorazione di circa il 120% (tariffa + IVA) rispetto allo stesso consumo del 2015 ed ancora deve arrivare il saldo!) le bollette dell’acqua dei contribuenti sciclitani, senza alcuna clausola di salvaguardia per i soggetti più svantaggiati.