Omar Conteh ha solo 22 anni, è originario del Gambia ma è un cittadino di Comiso che gioca nell’Asd Città di Comiso, la squadra di calcio cittadina. Omar è considerato una giovane promessa del calcio: è veloce, in gamba e molto corretto nel gioco. Sarà stata questa sua notevole prestanza fisica e la sua innata dote per il gioco ad aver fatto arrabbiare il suo avversario del Megara Augusta, la squadra avversaria ospitata a Comiso domenica scorsa. Sta di fatto che il giocatore avversario non riusciva proprio a fermare Omar e così, in un momento di rabbia, non l’ha insultato per il suo gioco ma per il colore della sua pelle: “Brutto negro abbrusciatu”, gli ha gridato. Omar è uscito dal campo, ha fatto per togliersi la maglietta ma tutti lo hanno fermato, cercando di calmarlo. Alla fine, la partita è proseguita.
E’ questo l’ultimo, ennesimo e odioso episodio di razzismo sui campi da gioco. Ma la città di Comiso non ci sta e il sindaco Maria Rita Schembari, ieri, ha ricevuto l’intera squadra a palazzo di città dimostrando solidarietà al giocatore. Poi, ci ha spiegato: “Sono episodi beceri, che nulla hanno a che fare col gioco o con l’umanità. Non era Omar a doversi togliere la maglietta, ma sono loro a doversi togliere questa stupidità di dosso. Perchè il suo avversario non è riuscito a fermarlo per le sue qualità atletiche e allora ha tentato di fiaccarlo nello spirito. Il razzismo è contro ogni ragione, ma anche contro ogni sentimento. In una parola, il razzismo è contro il genere umano”.
Franco Divita, dirigente dell’Asd Città di Comiso, raggiunto telefonicamente ci ha spiegato che, fino ad oggi, nessuno della dirigenza della squadra avversaria ha presentato quantomeno delle scuse per il comportamento del proprio giocatore.
Crediamo che almeno delle scuse pubbliche siano doverose.