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Calcio Under 17 da incubo: arbitro aggredito a calci e pugni. Insorgono politica e mondo sportivo: “Una vergogna”
07 Apr 2025 14:37
*Calci, pugni e una bandierina usata come arma: è finita all’ospedale la partita dei ragazzi. E il bersaglio è un arbitro di 19 anni. * Un’aggressione brutale sotto gli occhi di tutti, durante un match Under 17 a Riposto. A picchiare non solo i tesserati, ma anche gli adulti fuori controllo arrivati dagli spalti. Una scena da incubo che mette a nudo il volto più violento del calcio giovanile.
Vittima della furia collettiva un arbitro appena diciannovenne, Diego Alfonzetti, della sezione AIA di Acireale, colpito brutalmente in campo non solo da alcuni tesserati, ma anche da persone scese dalle tribune che, peraltro, risultavano inagibili.
L’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato il peggio, ma le immagini circolate in rete hanno scosso l’opinione pubblica e innescato un’ondata di reazioni politiche e istituzionali. Dall’AIA alla Lega Nazionale Dilettanti, passando per il mondo parlamentare, si alza un coro unanime di condanna.
«Una scena agghiacciante, atroce, vergognosa – commentano i deputati siciliani della Lega Anastasio Carrà e Valeria Sudano –. Una cultura mafiosa che si traduce in prevaricazione e odio, e che deve essere estirpata dai nostri campi sportivi».
Duro anche il commento del senatore e sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: «Il ripetersi di episodi gravissimi impone una riflessione educativa e un intervento normativo per colpire chi compie simili atti criminali».
La senatrice M5S Gabriella Di Girolamo ha già depositato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sport, denunciando «il ritorno della violenza nei campi sportivi di provincia» e la necessità di un cambio di passo nella tutela degli arbitri. «Quel ragazzo – afferma – non doveva trovarsi solo in mezzo alla brutalità».
Nel giorno successivo all’aggressione, il sito ufficiale dell’Associazione Italiana Arbitri è stato simbolicamente oscurato, lasciando spazio a un’immagine che richiama alla non violenza. «È una situazione inaccettabile – ha detto il presidente dell’AIA, Antonio Zappi –. I nostri arbitri, spesso giovanissimi, vengono picchiati da persone che potrebbero esserne i genitori. È un fallimento educativo».
Profondamente scosso anche il presidente del Comitato Regionale Sicilia della Lega Nazionale Dilettanti, Sandro Morgana: «Esprimo la mia più ferma e totale condanna per quanto accaduto. È un episodio gravissimo che ha scosso l’intera comunità sportiva, e che disturba profondamente la vigilia del Torneo delle Regioni, un evento centrale per la Sicilia sportiva, culturale e turistica. Ho personalmente portato la mia solidarietà all’arbitro, che per fortuna ora è a casa, e ho chiesto provvedimenti rapidi, severi e decisivi. Oggi abbiamo perso tutti».
Morgana parla di “una vergogna per il nostro sport”, e lancia un appello a non arretrare: «Questo è il momento di unire le forze, di rilanciare l’azione di chi ama il calcio e i suoi valori. La violenza non ha posto in nessun campo d’Italia. Lo sport deve tornare ad essere luogo di rispetto, educazione e sano agonismo».
Secondo quanto riferito, le forze dell’ordine sono già in possesso dei video dell’aggressione e stanno lavorando per identificare ogni singolo responsabile. La Procura potrebbe aprire un fascicolo già nelle prossime ore.
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