Caldo record in Sicilia, medici Sima lanciano allarme, Cgil chiede ordinanze ai sindaci per stoppare lavoro nelle ore centrali

Il caldo record che investirà da oggi la Sicilia, con la colonnina che potrebbe raggiungere in settimana i 40 gradi ad Agrigento e Siracusa, e i 39 gradi a Catania e Ragusa, rappresenta un serio pericolo per la salute, specie per soggetti più fragili come anziani, bambini e cittadini con patologie preesistenti. Lo affermano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che lanciano oggi l’allarme circa le ripercussioni del repentino rialzo delle temperature sul corpo umano. “Il caldo eccessivo determina problemi sanitari in quanto può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo non è sufficiente: una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con il calore corporeo che aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare organi vitali e il cervello. Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”.

Ed intanto la Cgil di Ragusa chiede ordinanze ai sindaci affinché nelle ore più calde si impedisca di lavorare per evitare rischi alla salute. Un appello in favore dei lavoratori del settore igiene ambientale.

Ecco la nota del sindacato: La stagione estiva sta per entrare nel vivo con elevate temperature che come è noto possono causare malori o ridurre capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni.

Per tali ragioni, il comparto dell’igiene ambientale della FP CGIL di Ragusa invita i sindaci e gli amministratori dei comuni, nell’esercizio delle loro prerogative istituzionali e al fine di prevenire gravi pericoli che possono minacciare cittadini – lavoratori – a emettere ordinanze, che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore dell’Igiene Ambientale nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della Protezione Civile, di superare le temperature stabilite dalla legge.

“Da anni ci battiamo, commentano Nunzio Fernandez, segretario generale della FP CGIL di Ragusa e Graziana Stracquadanio responsabile dell’Igiene Ambientale della FP CGIL di Ragusa, per aumentare il livello di sensibilità sulla questione caldo durante i mesi estivi nei luoghi di lavoro con diretta esposizione all’aria al sole. La questione si è trasformata in una vera e propria emergenza, che nonostante le nostre ripetute campagne di sensibilizzazione, utile ad alzare il livello di attenzione, non ci hanno restituito (dati alla mano) i risultati sperati in termini di sicurezza e prevenzione.

In materia di riconoscimento di cassa integrazione guadagni per eventi meteorologici è chiarissimo: quando si toccano i 35 gradi centigradi, in assenza di azione organizzative in grado di mitigare il rischio all’interno dei cantieri, bisogna stoppare le attività lavorative.

Nel 2023 diversi comuni siciliani hanno prodotto le prime ordinanze restrittive comunali per il nostro settore. Nel maggio del 2024 è in stesura finale il protocollo in seno alla Regione Sicilia che invita tutti i sindaci dei comuni del territorio siciliano “….affinché gli stessi si adoperino per emanare specifiche ordinanze che vietino lo svolgimento di tutte quelle attività esposte al rischio termico…..”

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